E’ accaduto il 4 ottobre nel Centro Medicale israeliano Shiba, vicino a Tel Aviv. Un bambino israeliano di un anno e mezzo e scomparso a causa di una malattia. I suoi genitori hanno dato loro consenso per donare i organi dell bambino. Ma non si trovava in Israele alcun bambino compatibile per un trapianto del cuore.
I medici dell’ospedale Shiba, hanno chiesto l’accordo dei genitori per trapiantare il cuore di loro figlio, in un bambino palestinese di un anno e mezzo, nato con grossi difetti al cuore, Mussa A – Sakra da Ramallah (la capitale dell’Autorità Palestinese), che era da tempo in cura, nell’Ospedale Shiba, dove è stato portato d’urgenza, dall’ospedale di Ramallah in stato disperato. I genitori israeliani hanno subito detto di sì.
Lo specialista israeliano, per difetti cardiaci nell’Ospedale Shiba, Dott. David Mishali, che aveva in cura il bambino palestinese, ha raccontato che la situazione era estremamente complessa e pericolosa. Una difficilissima operazione al cuore è finita con complicazioni insormontabili, ed era chiaro che l’unica cosa che potrebbe salvare la vita del bambino, sarebbe il trapianto di un cuore compatibile. Una cosa difficilissima a trovare.
Il trapianto è riuscito. Tutte le cure di Mussa A – Shakra nell Ospedale Shiba in Israel, erano coordinate anche con il cardiologo palestinese, che aveva il bambino in cura a Ramallah.
La nonna del bambino palestinese ha raccontato al giornale Yedioth Ahronot: “Ci rallegra molto che hanno fatto un tale sforzo per salvare mio nipotino. Non è una cosa ovvia. Magari se cose del genere facessero ravvicinare i due popoli. La situazione del bambino è tuttora complessa ma siamo ottimisti”. La famiglia palestinese ha ringraziato i medici, e la famiglia israeliana ha espresso il desiderio di incontrarli.
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