Le disuguaglianze di genere sono responsabili di molti decessi tra le bambine sotto i 5 anni. A rilevarlo una ricerca che fa accapponare la pelle pubblicata sulla rivista BMJ Global Health e realizzata da un’italiana, Valentina Gallo, ricercatrice della Queen Mary University di Londra.
Le femmine sono vaccinate meno dei maschi e vengono portate con frequenza minore in ospedale. Per non parlare dei rischi dell’infibulazione. Queste sono solo alcune delle possibili cause della morte delle piccole vittime discriminate per la sola ‘colpa’ di non essere nate maschi.
Il lavoro della Gallo, da anni nel Regno Unito, ha considerato 195 paesi e ha tenuto conto del cosiddetto ‘indice di diseguaglianza di genere’, un indicatore che va da zero (società eque) a 1 (società molto inique, in cui il sesso femminile è molto svantaggiato).
Nella relazione che accompagna i dati raccolti si evidenzia come la diseguaglianza di genere “perpetui se stessa di generazione in generazione attraverso gli effetti sulle chance di sopravvivenza”.
Secondo lo studio ciò avviene in due modi. Da un lato l’effetto diretto delle disuguaglianze di genere sulle bambine, per esempio in India le neonate quasi mai vengono vaccinate rispetto ai maschietti e se hanno problemi di salute spesso le famiglie non le fanno curare, come invece avviene per i fratelli.
Il modo indiretto è rappresentato, invece, dalle discriminazioni a cui sono soggette le madri di figlie femmine rispetto a chi partorisce maschi. Vengono isolate socialmente, esposte a maggiore violenza domestica o a una dieta peggiore, in particolare in realtà africane o mediorientali.
Tutti questi fattori “possono influire sulla qualità delle cure che queste madri possono fornire alle proprie figlie” sottolinea la ricerca che traccia il Gender Inequality Index e che rileva come queste condizioni annullino il vantaggio naturale che le bambine hanno sui maschi in quanto a chance di sopravvivenza, essendo le femmine di gran lunga più longeve.
Più la società è iniqua, maggiore è il numero delle bambine penalizzate, in particolare nei paesi a basso e medio reddito.
Maglia nera in questa terribile classifica lo Yemen. La condizione delle donne, che siano bambine o adulte. è atroce oltre ogni immaginazione.
Nel Paese è in corso una guerra che ha causato una carestia devastante che ha ridotto alla fame l’80 per cento della popolazione. E nel dramma si consuma, come denunciato da varie organizzazioni umanitarie, l’aberrante scelta di chi debba sopravvivere. A soccombere, per mancanza di assistenza in caso di malattia o per mancanza di cibo, sono soprattutto le femmine.
In una realtà in cui quasi due milioni di bambini versano in condizioni di malnutrizione acuta se non sei maschio hai meno chance di sopravvivere.
Orrore nell’orrore.