Ho scelto di dedicare il mio libro alle persone che non hanno verità e giustizia

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La vita è una scelta. E’ una scelta di campo e quella scelta finisce per fare la differenza.
Io, nel mio piccolo, ho scelto di dedicare il mio libro “Un morto ogni tanto” a delle persone che non hanno verità e giustizia. Persone che hanno perso la vita, lasciando domande che non hanno trovato una risposta ed un carico pesante più del cemento per i familiari. Familiari che cocciutamente cercano quella verità. E l’impegno di ognuno di noi non può prescindere dalla ricerca di questa verità.
Perché avere verità sull’omicidio di Giulio Regeni, di Andy Rocchelli o di Ilaria Alpi vuol dire chiudere delle pagine drammatiche per questo Paese. Così come per Daphne Caruana Galizia e Ján Kuciak, colleghi barbaramente uccisi, su Giovanni Spampinato e Matteo Vinci. Ed ovviamente sulle drammatiche stragi che hanno strappato alla vita Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, le donne e gli uomini delle loro scorte.
Ed è ciò che chiedo nel (e con) mio libro “Un morto ogni tanto”.
Tutti insieme, affinché abbiano Verità e Giustizia.


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