Ha raccontato la sua storia a teatro Federico Gervasoni, il giovane collega di Brescia pesantemente insultato e minacciato da esponenti dell’estrema destra la scorsa estate per un’inchiesta sulla rinascita di Avanguardia Nazionale. Qualche sera fa, ospite a Rodengo Saiano dello spettacolo “Urlando Furiosa” con Rita Pelusio il giornalista ha fatto un riassunto di quanto accaduto dopo la pubblicazione del suo articolo sulla Stampa e le incredibili reazioni in rete. Il regista della rappresentazione, molto colpito da questa vicenda, ha nominato Federico Gervasoni “Paladino della serata”. “E’ la prima volta che racconto in pubblico ciò che mi è accaduto nei mesi scorsi, – dice Federico – non avendo nessuna tutela avevo chiesto per motivi di sicurezza di non diffondere ai media la notizia della mia presenza allo spettacolo dedicato a Lea Garofalo nell’ambito del progetto ‘Diversamente paladini’ nato da un’idea di Andrea Lisco”.
Ciò che è accaduto al giornalista Gervasoni è la prova di due tendenze recenti, entrambe pericolose: le minacce via web che incitano anche all’aggressione nel mondo reale, e il risveglio della violenza di stampo fascista, favorita probabilmente anche da certe recenti uscite di autorevoli politici. Tra l’altro in questi giorni l’espulsione di sette naziskin da Brescia ha fornito un’ulteriore prova del clima che si va facendo strada in quella città. Queste persone, insieme ad altre quattro già arrestate, hanno partecipato all’aggressione dello scorso 28 settembre ai danni di antagonisti. Alcune fonti investigative, peraltro, avrebbero confermato, pur mantenendo uno stretto riserbo, che gli espulsi apparterrebbero ad un gruppo collegato a coloro che sui Social hanno pesantemente insultato Gervasoni, il quale in un tweet ha risposto a coloro che, in modo evidentemente interessato, hanno sempre minimizzato le minacce e la situazione di evidente pericolo in cui è venuto a trovarsi il cronista solo perché ha fatto la cronaca precisa di un fatto rilevante.
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