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Egitto: armi francesi per la repressione delle rivolte dal 2012 al 2015. L’accusa di Amnesty

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Un rapporto di Amnesty International accusa la Francia di aver fornito all’Egitto veicoli corazzati utilizzati per sopprimere le manifestazioni civili tra il 2012 e il 2015. Ma tra i paesi che hanno continuato a vendere armi repressive all’Egitto c’è anche l’Italia. 
 
Un rapporto pubblicato martedì 16 Ottobre da Amnesty inchioda la Francia ma anche l’Italia ed altri paesi europei. Secondo l’ONG per i diritti umani la Francia è accusata di aver fornito all’Egitto veicoli corazzati e armi per sopprimere le manifestazioni civili tra il 2012 e il 2015 e con lei altri 11 paesi tra i quali l’Italia.”Cosi facendo Parigi” spiega il rapporto, “ha violato ripetutamente il diritto internazionale” fornendo al Cairo “attrezzature militari utilizzate per reprimere violentemente le manifestazioni tra il 2012 e il 2015”. Secondo Amnesty nel 2013 l’Unione europea aveva chiesto a tutti i membri di sospendere le loro esportazioni di armi in Egitto. Nonostante cio’ la Francia, così come la Germania, la Bulgaria, Cipro, la Spagna, l’Ungheria, l’Italia, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Romania, il Regno Unito e la Slovacchia hanno deciso di ignorare questa direttiva, una flagrante violazione della posizione comune dell’UE, adottata a partire dal 2008, che disciplina il controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari. Il rapporto intitolato “Egitto. Armi francesi nel cuore della repressione” si basa su un’analisi di più di 20 ore di video, diverse centinaia di foto e 450 gigabyte di materiale audiovisivo aggiuntivo proveniente da gruppi locali di diritti umani e altri media. Elementi che attestano chiaramente il dispiegamento di veicoli Sherpa e MIDS forniti dalla Francia durante alcune delle più sanguinose operazioni di repressione interna.
Francia, “principale fornitore di armi all’Egitto” e responsabile della morte di migliaia di persone
 
La Francia, sottolinea Amnesty International, dal 2013 è diventata il principale fornitore egiziano di armi di ogni tipo. E ha superato di gran lunga anche gli Stati Uniti, da sempre il primo paese esportatore in questo paese. Le accuse contro la Francia si basano sull’analisi di tutto il materiale fornito da ONG e media e dimostrano come queste armi siano state utilizzate per sparare direttamente a dimostranti disarmati. “E’ spaventoso notare che la Francia ha continuato a fornire attrezzature militari all’Egitto dopo l’uso di tali attrezzature in alcuni degli attacchi più letali contro manifestanti mai visti in Egitto” ha commentato Najia Bounaim, direttrice della campagna di Amnesty. In particolare il 14 agosto 2013 i veicoli corazzati Sherpa forniti dalla Francia sono stati dispiegati al Cairo dalle forze di sicurezza egiziane per disperdere i diversi sit-in e cortei. Secondo Amnesty questi veicoli hanno causato la morte di quasi 1.000 persone. “Come Stato firmatario del trattato sul commercio di armi, la Francia non dovrebbe consentire trasferimenti di armi se vi è un rischio sostanziale che possano essere utilizzate per commettere o facilitare gravi violazioni del diritto internazionale in materia di diritti umani”, ha chiosato Najia Bounaim. Diversi tipi di attrezzature, tra cui armi di piccolo calibro, manganelli, lacrimogeni e veicoli corazzati, sono stati utilizzati in diverse occasioni per reprimere l’opposizione, armi vendute anche da altri paesi europei tra cui l’Italia. Secondo un alto funzionario francese, citato da Amnesty, mentre le attrezzature di sicurezza fornite dalla Francia erano inizialmente destinate all’esercito egiziano nell’ambito della lotta al terrorismo, le autorità egiziane avevano dirottato alcuni carri armati a beneficio delle forze di sicurezza interna. Sempre secondo il rapporto, tra il 2012 e il 2016, la Francia ha consegnato all’Egitto più armi di quante ne abbia consegnate negli ultimi 20 anni. Nel solo 2017,conclude il rapporto, le esportazioni di materiale militare e di sicurezza sono state superiori a 1,4 miliardi di euro.

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