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Controcorrente Lazio: “Le casse dell’Asr dopo tanto soffrire stanno meglio, l’Associazione no”

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“Bilancio attivo a Stampa Romana. Bene, anzi benissimo. Talmente bene da darci ragione nel denunciare l’eccessivo allarmismo che appena due anni fa,, paventando conti in rosso, avevano indotto il Segretario di Stampa romana a  minacciare la Cassa Integrazione per i dipendenti di piazza della Torretta, avvisandoli per di più  con un’email inviata a fine giornata alla vigilia di un ponte festivo. E senza che fossero informati e resi partecipi della decisione né la Fnsi, né il Direttivo di Stampa Romana e nemmeno i componenti della stessa segreteria (tanto da indurre allej dimissioni due colleghe  in pieno disaccordo). Un comportamento dal sapore padronale per niente consono al ruolo di un dirigente sindacale.

Un colpo di mano sventato solo grazie al nostro intervento nel Direttivo e all’azione stessa dei dipendenti della Torretta volta a trovare soluzioni condivise. Per scoprire, poco dopo, che quel “profondo rosso” nei conti era indicato, nel documento di bilancio, solo come un passivo non grave, superabile senza mettere a rischio il posto di lavoro del personale che, erogando i servizi, è cuore e braccio operativo dell’Associazione”. Lo scrive in una nota Controcorrente Lazio.

“Per non dire che il disavanzo dell’anno precedente il 2016 è stato ripianato anche grazie all’importante contributo volontario della fiduciaria Inpgi e dei vice fiduciari, che hanno rinunciato ai   rimborsi spese per lasciarli nelle casse della Romana.
Ora,  con la campagna elettorale alle porte (si voterà a dicembre), il segretario Lazzaro Pappagallo  con toni trionfalistici sembra essersi dimenticato di tutto ciò attribuendosi i meriti dei conti in ordine e lanciando, di contro, inaccettabili offese a chi l’ha preceduto parlando di “lavoro di pulizia morale” che sarebbe stata fatto.
E tutto ciò mentre  gli iscritti nel Lazio continuano a calare, i corsi di formazione che l’Ordine vuole mantenere gratuiti, alla Torretta sono a pagamento e nel territorio manca quel ruolo di politica alta del sindacato capace di opporsi ai ripetuti attacchi alla categoria.  Insomma, le casse dell’Asr dopo tanto soffrire stanno meglio, l’Associazione no”.


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