Una notizia che meriterebbe un’ampia diffusione ma, a parte poche eccezioni, i media mainstream l’hanno pressoché ignorata, concentrati nel raccontare la drammatica è inaccettabile fine di Desirée, 16enne stuprata e lasciata morire da due spacciatori senegalesi in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo a Roma.
Cominciamo l’analisi di questo rapporto dal dato che più colpisce chi scrive: l’aumento dei morti in mare registrato negli ultimi mesi.
La radicale riduzione degli arrivi è stata ottenuta sulla pelle di migliaia di disperati che continuano a tentare una via di fuga, attraverso il Mediterraneo, da paesi in guerra o dove vengono violati i più basilari diritti umani. Secondo l’Organizzazione mondiale dell’immigrazione, rileva l’Idos, tra gennaio e settembre 2018 le vittime sono state 1.728, di cui 3 su 4 (1.260) nella sola rotta tra Libia e Italia. Causa principale dell’incremento delle vittime dei naufragi “la diminuita capacità di ricerca e soccorso in mare provocata dalla delegittimazione ed esclusione delle navi di organizzazioni non governative impegnate in tali operazioni” è la conclusione di Idos.
“L’Oim calcola che, su complessivi 40.000 migranti deceduti in mare in tutto il mondo dal 2000 ad oggi, quelli morti nella rotta italo-libica siano ben 22.400. Un dato che rende ancora più prezioso il progetto pilota dei corridoi umanitari”affermano gli estensori del report che traccia anche i contorni della falsa percezione che si ha in Italia sulla presenza dei migranti.
Chi parla di invasione non conosce o non legge i numeri che rivelano come i richiedenti asilo o protezione accolti a fine 2017 fossero meno di 13mila.
Dati che dovrebbero ‘guidare’ verso una politica che provi a inserire e regolarizzare i cittadini richiedenti asilo affinché abbiano un’integrazione nella nostra società, nel mondo del lavoro, che sia utile per tutti.
E invece la situazione è ben diversa.
Il governo ha deciso per la linea della chiusura sull’onda della propaganda che favorisce atti al limite della Costituzione, primo fra tutti il decreto Salvini.
Misure per frenare un’invasione di migranti che non c’è.
In realtà nell’Ue a 28 Stati, dove – in base agli ultimi dati Eurostat al 1° gennaio 2017 – i cittadini stranieri sono 38,6 milioni (di cui 21,6 non comunitari) e incidono per il 7,5% sulla popolazione complessiva, “l’Italia non è né il paese con il numero più alto di immigrati né quello che ospita più rifugiati e richiedenti asilo” sottolinea ancora Idos.
“Con circa 5 milioni di residenti stranieri (5.144.000 a fine 2017, secondo l’Istat), l’Italia viene dopo la Germania, che ne conta 9,2 milioni, e il Regno Unito, con 6,1 milioni, mentre supera di poco la Francia (4,6 milioni) e la Spagna (4,4). Anche l’incidenza sulla popolazione complessiva, pari all’8,5% (dato Istat), risulta più bassa di quella di Germania (11,2%), Regno Unito (9,2%) e diversi altri paesi più piccoli dell’Unione, dove i valori superano anche in maniera consistente il 10% (Cipro 16,4%, Austria 15,2%, Belgio 11,9% e Irlanda 11,8%).
L’incidenza più alta si registra nel Lussemburgo, dove gli stranieri sono quasi la metà di tutti i residenti (47,6%).
sociale.
Anche nell’accesso al mercato della casa gli stranieri restano particolarmente penalizzati, sia per gli affitti, a causa della frequente e dichiarata indisponibilità dei proprietari a locare a stranieri, sia per gli acquisti, a causa delle difficoltà di ottenere un mutuo. Ne consegue che quasi 2 stranieri su 3 abitino in affitto, spesso in coabitazione, e solo 1 su 5 in case di proprietà (di metratura mediamente limitata e soprattutto in contesti residenziali popolari e di periferia), mentre il resto abita o presso i datori di lavoro o da parenti e amici, a volte anche in condizioni di sovraffollamento. Le discriminazioni, poi, dilagano in internet, con un aumento esponenziale di discorsi d’odio razzista, spesso sulla base di rappresentazioni distorte che riguardano anche la religione di appartenenza, fomentando l’idea – come si sente spesso dire – che siamo “invasi da musulmani”, mentre la fede della maggioranza degli immigrati che arrivano nel nostro Paese, il 52%, è quella cristiana.
Insomma intorno alla questione immigrazione è un pullulare di luoghi comuni e di fake news che noi di Articolo 21 contrastiamo con una corretta informazione sul tema e smontando teorie e propaganda di chi non esita a usare una tragedia, ripeto e ripeto INACCETTABILE, come quella di Desirée per fomentare odio e avvalorare politiche restrittive nei confronti dei migranti, come se fossero tutti stupratori e assassini.