Una marea di persone da ogni parte d’Italia giungono in solidarietà per #mimmolucano.
Contano i volti, i sogni e le speranze di chi non ci sta a questa cosa.
Non contano i numeri.
Con un ragazzo di soli 21 anni, Francesco Intini, di Taranto, studente fuorisede, in una ricerca sui flussi migratori si fanno riflessioni a quattro mani.
E si parte da un punto focale.
Da più di un anno e mezzo l’operato di Mimmo Lucano è finito sotto gli occhi della procura di Locri, nell’ambito di un’indagine che vede il primo cittadino riacese accusato di decine di reati, fra cui concussione, truffa aggravata e associazione a delinquere.
Nella nota diffusa dalla procura e firmata dal Gip Di Croce, che ha disposto l’arresto, non si fa tuttavia riferimento a tali accuse, per le quali non si è concretizzata “alcuna delle ipotesi delittuose ipotizzate”, ad eccezione di due reati “minori”, quali il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (attraverso un matrimonio combinato fra una donna nigeriana ed un cittadino riacese) e l’ affidamento fraudolento del servizio dei rifiuti a due cooperative sociali del territorio (una curiosa storia che val la pena approfondire, poichè a Riace la raccolta differenziata si fa con i somari, acquistati con fondi regionali).
Laddove il confine tra ciò che giusto e sbagliato non sempre coincida con ciò che separa la legalità dall’illegalità, Mimmo Lucano ha dato forma ad un modello studiato ormai in tutto il mondo.
Quando nel 1998 sessantasei curdi di nazionalità turca e irachena giunsero sulle coste calabresi, all’attuale sindaco riacese, all’epoca ex studente di medicina che aveva da poco mollato gli studi per insegnare nel suo paese, venne in mente di accogliere i rifugiati nel borgo di Riace Superiore, progressivamente spopolatosi dagli anni sessanta.
Divenuto sindaco nel 2004, ha sviluppato nuove politiche di accoglienza dando vita al cosiddetto “Modello Riace”, che permette ai circa 550 migranti attualmente ospitati (su un totale di 1700 abitanti circa) di collaborare con cooperative ed enti comunali.
Il modello è stato negli ultimi due anni messo in ginocchio dal congelamento dei fondi per il piccolo paese calabrese, senza che vi fosse mai stata una spiegazione limpida, costringendo anche il sindaco a dichiarare più volte lo sciopero della fame.
Che succede a Riace? Perché la fiction sul modello Riace di cui Beppe Fiorello è attore protagonista non va in onda pur essendo un prodotto di qualità?
A chi da fastidio #mimmolucano?
Che reato commette chi trova ogni modo possibile per far restare una donna in un paese libero?
Disobbedisce?
Per distribuire speranze?
Accogliere è un dovere di ogni paese, di ogni uomo.
Ma ai tempi delle leggi razziali chi nascondeva ebrei commetteva un reato ? Si.
Oggi chi direbbe che quelle persone sbagliavano?
Oggi accogliere è divenuto sinonimo di buonismo e da condannare. E si può essere attenzionati e magari arrestati.
Ecco.
Riace oggi è un paese da sorvegliare.
E #mimmolucano un sindaco da supportare. Perché non c’è uomo al mondo che non possa cercare un posto migliore in cui vivere.
E la speranza a Riace non s’arresta.
E tutti i razzisti se lo scrivano nella testa.
Foto: Vincenzo Aiello