Il 15 aprile scorso è morto Vittorio Taviani, il maggiore dei due fratelli registi più famosi del cinema italiano. Aveva 88 anni. Insieme con Paolo, più grande di due anni, ha diretto alcuni fra i film italiani più importanti del dopoguerra..
Dei fratelli Taviani, nella sezione dedicata ai migliori restauri dell’ultimo anno, “Venezia Classici”, la Mostra del cinema numero 75 presenta La notte di San Lorenzo, del 1982. Un film corale che rievoca con forte drammaticità la strage nazista dell’agosto del 1944 nel duomo di San Miniato: decine e decine di paesani furono trucidati nei mesi roventi dell’occupazione nazista della campagna toscana. Sull’episodio i Taviani avevano già girato un documentario basandosi sui documenti ricevuti dal padre, un avvocato del paese che aveva fatto parte della commissione d’inchiesta sull’eccidio. Omero Antonutti e Margherita Lozano sono gli unici professionisti fra decine di altri interpreti presi dalla strada. Sui responsabili della strage di San Miniato le opinioni divergono: c’è chi dice che negli anni successivi risultò che a sparare non erano stati i tedeschi ma gli alleati che avevano occupato la zona. Comunque, fu strage e il film la documenta con efficacia .
Il film vinse a Cannes il premio speciale della giuria e in Italia due volte il David di Donatello, un Nastro d’argento assegnato dal sindacato dei giornalisti cinematografici italiani, e un Globo d’oro dell’associazione della stampa estera in Italia. E’ un film a forti tinte, che se non ha avuto molto successo di pubblico è comunque fra i più rappresentativi del filone del cinema italiano dedicato alla guerra partigiana. E’ stato restaurato con molta proprietà dal Centro Sperimentale di Cinematografia con il supporto della Cineteca Nazionale, dell’Istituto Luce e di Cinecittà. Un omaggio postumo che la Mostra di Venezia fa ad un autore di primissimo piano, colpevolmente dimenticato in vita, lui e il fratello Paolo , pur con i loro molteplici e importantissimi film d’autore.