Nell’estate inquieta del 1988, la mattina del 14 settembre, viene ucciso a Trapani il giudice Alberto Giacomelli, che da più di un anno ha lasciato la toga per andare in pensione. È, a tutti gli effetti, un delitto «senza»: senza clamore, senza assassini (mai trovati), senza movente per lungo tempo, senza lapidi e celebrazioni. Un delitto senza memoria, inghiottito da depistaggi, omertà, ignoranza e, sullo sfondo, l’ombra cupa di Totò Riina. Giacomelli era presidente delle misure di prevenzione del Tribunale, un uomo defilato, silenzioso, sobrio. Uno che dietro il sipario decideva i destini economici di quei «galantuomini» e che aveva messo la firma su un patrimonio che, per volontà e in nome del popolo italiano, non doveva più appartenere alla mafia. Lontana dalle attenzioni dei cronisti e dalle luci degli studi televisivi, la storia di Giacomelli viene ora riconsegnata alla memoria grazie ai ricordi di chi lo ha conosciuto.
Salvo Ognibene ha studiato giurisprudenza all’Università di Bologna discutendo una tesi sui rapporti tra Chiesa, mafia e religione. Nel 2011 ha fondato il sito di informazione e dibattito Dieci e Venticinque e collabora, tra le altre, con Articolo21. Impegnato nella promozione della legalità e della cultura antimafia, ha contribuito alla formazione di diversi dossier di denuncia sul fenomeno mafioso in Emilia Romagna. Ha pubblicato nel dicembre del 2014 “L’eucaristia mafiosa. La voce dei preti” (Navarra Editore, 2014) e ha realizzato uno spazio di condivisione e approfondimento sui rapporti tra mafia e Chiesa (www.eucaristiamafiosa.it). “Il primo martire di mafia. L’eredità di padre Pino Puglisi” (Edizioni Dehoniane, 2016), scritto insieme a Rosaria Cascio, è il suo secondo libro e Sport e Identità. La lotta alla discriminazione in ambito sportivo (a cura di Antonello De Oto, Bonomo Editore 2016).
Attilio Bolzoni, giornalista e scrittore, scrive per Repubblica, si occupa di mafia dalla fine degli anni settanta. Ha pubblicato di recente La mafia dopo le stragi. Cosa è oggi e come è cambiata dal 1992. (Melampo 2018).