Siani. Ucciso il 23 settembre di trentatré anni fa. Il nome di Giancarlo rimarrà per sempre

0 0

Appartengo ad una generazione che è cresciuta con il culto di Giancarlo Siani e, probabilmente, se ho scelto di fare il giornalista è anche per lui.
Giancarlo era un cronista vero, autentico, che aveva come obiettivo smascherare il malaffare e le trame fra potenti a danno dei cittadini. Lui non era un giornalista anticamorra, ma pro napoletani: scriveva soltanto per informarli.
È stato un onore ed una grande emozione ricevere il premio a lui dedicato, assistere alla intitolazione della piazza a Giancarlo di Vico Equense, accanto al fratello ed alla cognata, oltre a tanti suoi amici veri.
Paolo Siani ha tratteggiato, ancora una volta, la strada per continuare a far vivere Giancarlo: aiutare i cronisti che fanno semplicemente il proprio dovere, anche con la proposta di legge che impedisca questo proliferare di querele temerarie. Lui, sua moglie, con parole semplici e sguardi intensi ci hanno regalato la cifra umana di Giancarlo, così come il suo amico di sempre Antonio Irlando, a cui si deve questa importante occasione non di banale ricordo ma di memoria viva.
Giancarlo è realmente “uno di noi”, e vive, nel cuore di chi si rende conto che con la sua morte i camorristi non hanno vinto, ma anzi sono stati sconfitti.
Il nome di chi ha ucciso Giancarlo non lo ricorda nessuno. Il nome di Giancarlo, invece, rimarrà per sempre.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21