Domenica pomeriggio. Papa Francesco ha pronunciato da poco, dopo la preghiera dell’Angelus, il suo appello perché in Siria si trovi un accordo che eviti un nuovo massacro di inermi civili. Il riferimento alla disperata situazione di Idlib, dove tre milioni di profughi rischiano tutto davanti all’ennesima operazione di terra dell’esercito siriano che potrebbe, come molte altre volte, non rispettare i diritti dei civili, appare evidente. Il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, facendo riferimento ad un articolo pubblicato ormai da una quindicina di giorni, per la precisione il 18 agosto scorso, su twitter scrive: “Dopo le mistificazioni di @Avvenire_Nei sulla realtà siriana, a firma di @LucaroniS, oggi @VaticanNews twitta a sostegno dei ribelli #Isis di #Idlib. Perché oltretevere si ignorano milioni di cattolici siriani a fianco di Assad appoggiando chi da anni li uccide, stupra e deruba?”
L’attenzione riservata da Forza Nuova al quotidiano dei vescovi e al sito della Santa Sede, oltre che alla collega Sara Lucaroni e indirettamente allo stesso Papa Francesco, è sin qui passata inosservata. Nonostante l’esegesi di Roberto Fiore si deve chiarire che né ieri Vatican News nè in precedenza Avvenire hanno certamente espresso “sostegno” né all’Isis nè ad altri ribelli. In particolare ieri Vatican News si è occupato di milioni di rifugiati. Il giornale dei vescovi e il sito della Santa Sede hanno fatto semplicemente il loro dovere, informare. Vatican News poi ha soltanto fatto presente, come tutti dovrebbero sapere, che nella regione di Idlib vivono milioni di profughi, moltissimi dei quali bambini. Informare è un dovere, soprattutto su una tragedia che evidentemente molti preferiscono sia raccontata con le categorie della propaganda e dello “scontro di civiltà”. In queste condizioni è strano che sino a ora nessuna voce si sia levata per esprimere solidarietà a queste due testate e ad una brava collega, Sara Lucaroni, colpevole di aver raccontato, non asserito come piace a Forza Nuova. Questa solidarietà la esprime Articolo21, nella convinzione che la libertà d’informazione vada difesa.