Salvini, coda di paglia, gli replica a muso duro. Fratoianni: “evitare deriva ungherese”
Di Pino Salerno
Alle parole del capo dello Stato ha replicato, a stretto giro, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che, da giorni critica i pm che lo hanno indagato per la vicenda della nave Diciotti, oltre agli attacchi mossi nelle settimane scorse per il sequestro ai fondi della Lega. “Il presidente Mattarella oggi ha ricordato che ‘nessuno è al di sopra della legge’: ha ragione”, ha twittato il segretario leghista, evidentemente sentendosi chiamato in causa. “Per questo, io, rispettando la legge, la Costituzione e l’impegno preso con gli italiani, ho chiuso e chiuderò i porti a scafisti e trafficanti di esseri umani”, ha sostenuto. “Indagatemi e processatemi, io vado avanti. Porti chiusi e cuori aperti”. Come si vede, il vicepremier replica con provocazioni forti, e abbastanza sconnesse, alle parole del presidente della Repubblica, che pure non lo aveva chiamato in causa direttamente. In realtà, le frasi di Salvini testimoniano, nei fatti, che Mattarella ha avuto ragione: il conflitto istituzionale coglie ormai tutte le istituzioni dello Stato di diritto, e non è un buon segno, poiché è scatenato con scientifica strategia. E le reazioni del mondo politico democratico e di sinistra alle parole di Salvini sono state dure.
Fratoianni, leader di Sinistra italiana: “arrivata l’ora che l’opposizione sociale e civile si faccia sentire”
“Il Capo dello Stato è costretto a ricordare ancora una volta i fondamentali della nostra democrazia: nessun cittadino è al di sopra della legge e della Costituzione. E i giudici sono liberi e indipendenti nel rispetto della Costituzione. Il ministro Salvini replicandogli con la solita protervia dimostra di non voler capire, proprio nel giorno in cui il nemico dell’Italia e amico della Lega, il fascista Orban viene condannato per il suo disprezzo verso i valori della democrazia”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. “E’ arrivata l’ora che nel nostro Paese – conclude Fratoianni – l’opposizione sociale e civile si faccia sentire con ancora più forza e determinazione, per non ripetere la triste deriva dell’Ungheria”.
Verini, deputato del Pd: “arroganza e menefreghismo dei valori costituzionali da parte di Salvini”
“Le parole del Presidente della Repubblica che ha ricordato come la legge sia uguale per tutti e i giudici rispondano alla Costituzione sono esemplari. Salvini replica a queste parole con la consueta arroganza e menefreghismo per i valori che fondano la Carta Costituzionale”, scrive in una nota il deputato Walter Verini, responsabile giustizia del Partito Democratico. “Ogni giorno Salvini – aggiunge – si conferma come ministro della guerra: contro le persone disperate, contro l’Europa, contro i Paesi del Mediterraneo, contro l’Onu, contro la Costituzione. E l’Italia – conclude il deputato Dem – con gente come lui è ogni giorno più debole e isolata”.
Intanto, al Senato informativa di Conte, e subito dopo lo show dei senatori leghisti in piazza: “Nessuno tocchi Salvini”
Sulla vicenda della nave Diciotti, inoltre, bloccata per giorni nel porto di Catania, con 177 migranti a bordo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito in mattinata al Senato, sostenendo che le operazioni di sbarco sarebbe dovute spettare a Malta e che l’intervento dell’Italia è stato fondamentale per “salvare molte vite umane”. Al termine dell’informativa di Conte, il gruppo della Lega al Senato ha inscenato un flash mob in piazza san Luigi dei francesi, sotto Palazzo Madama. Il gruppo dei senatori ‘lumbard’, con indosso t-shirt col volto del segretario leghista e gli slogan ‘Io sto con Salvini’ e ‘Nessuno tocchi Salvini’, ha voluto così manifestare la propria “solidarietà” al leader leghista. “Non abbiamo mai parlato di complotto dei magistrati, ci fa solo specie una azione così importante” da parte dei pm, “per un ministro dell’Interno che sta facendo il suo dovere”, ha affermato il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo. “Abbiamo deciso di non fare questa manifestazione in aula per rispetto delle istituzioni ma vogliamo in ogni modo dimostrare la nostra solidarietà a Salvini”, ha proseguito.
Nel dibattito al Senato, interventi molto duri di Pietro Grasso, Leu, e di Roberta Pinotti, Pd, contro il presidente del Consiglio Conte
Nel corso del dibattito che ha seguito l’informativa di Conte, tra le critiche più dure alla gestione della vicenda da parte del governo, quelle di Pietro Grasso e di Roberta Pinotti. “L’Italia è uno Stato di diritto: lei come uomo di legge e come presidente del Consiglio dovrebbe saperlo e ricordarlo ai suoi colleghi di governo”, ha ammonito il senatore di Liberi e uguali ed ex presidente del Senato, rivolto a Conte. “Nei lunghi giorni in cui si è consumato il caso della nave Diciotti la sua voce non si è sentita, se non per ribadire sempre un solo concetto: ‘condivido quanto sta facendo il ministro Salvini’, salvo poi lasciar trapelare le perplessità attraverso spifferi e retroscena. Questo non la solleva dalle responsabilità, anzi, evidenzia la sua debolezza”. “Ha permesso che la propaganda di Salvini prevalesse sul diritto internazionale”, ha continuato. “Lei ha permesso al suo ministro dell’Interno di delegittimare in diretta Facebook un altro potere dello Stato, il cui unico ‘errore’ è stato quello di fare il proprio lavoro, come prescrive la Costituzione e come prevedono quelle Leggi che il Parlamento ha approvato”. Durante i giorni della vicenda della nave Diciotti “in Italia è stato sospeso il diritto”, ha poi sostenuto Pinotti. “Non c’era nessuna motivazione di emergenza, di ordine pubblico per creare questa situazione”, ha affermato l’ex ministro dem della Difesa.