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Ilva. I lavoratori votano con un plebiscito, 93%, il sì all’accordo

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Soddisfatti i sindacati firmatari, Fiom, Fim, Uilm, Usb. Di Maio si appunta la medaglia, che non gli spetta

Di Beppe Pisa

I lavoratori del Gruppo Ilva approvano a larghissima maggioranza con il 93% l’ipotesi di accordo sottoscritta lo scorso 6 settembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tra le organizzazioni sindacali e l’acquirente Arcelor-Mittal. Lo affermano Fim, Fiom e Uilm in una nota congiunta. Complessivamente i sì nel gruppo sono stati 8.255 (92,82%), i contrari 596 (6,70%). “Dopo 6 anni dal sequestro dell’area a caldo, 12 decreti salva Ilva e decine di scioperi, con l’approvazione dell’accordo da parte dei lavoratori, si chiude una delle vertenze più complesse del nostro Paese – continua la nota – L’intesa raggiunta complessivamente porta in dote 4,2 miliardi di investimenti per il rilancio del siderurgico, 1,25 miliardi industriali, 1,15 miliardi ambientali a cui si sommano 1,2 miliardi sequestrati ai Riva per le bonifiche e l’ambiente. Risorse ingenti che serviranno a rendere sicuro, sostenibile ambientalmente e competitivo il sito tarantino, con una AIA l’autorizzazione integrata ambientale per il sito ionico, tra le più restrittive d’Europa”.

Re David, segretario generale Fiom Cgil: “accordo dimostra che le multinazionali possono investire nel nostro Paese conservando le tutele”

“E’ un risultato straordinario di partecipazione e di consenso. Il 93% dei metalmeccanici ha convalidato l’ipotesi di accordo siglata con Arcelor-Mittal. Il risultato di una vertenza lunga e complessa. Il sindacato ha tenuto ferme condizioni imprescindibili con il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori: diritti, salario, occupazione e ambiente. Questo accordo dimostra che le multinazionali possono investire nel nostro Paese conservando le tutele, a partire dall’articolo 18, dal mantenimento degli attuali livelli salariali e garantendo tutta l’occupazione”, dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.

Bentivogli, segretario generale Fim Cisl: “ministro Di Maio impari a conoscere e a rispettare il lavoro del sindacato”

“Dopo un risultato così straordinario che dimostra la forza e l’utilità del sindacato, a leggere il comunicato del Mise cascano le braccia. L’unico gesto che sa fare il Ministro Di Maio è continuare a mettersi la medaglia al petto di un accordo che aveva avversato fino a poche ore prima della firma. Abbiamo incontrato migliaia di lavoratori, 44 assemblee in 8 giorni senza tregua. Ma per la macchina della propaganda questo lavoro non esiste. Ministro impari a conoscere e a rispettare il lavoro del sindacato. Una parola ‘grazie’ era il minimo che potesse fare”, scrive in una nota il segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli.

Palombella, segretario generale Uilm Uil: “risultato frutto dell’impostazione dei sindacati”

“È un risultato storico con cui i lavoratori hanno detto sì al rilancio della siderurgia italiana”. Così la Uilm  guidata da Rocco Palombella, commenta l’esito del referendum dei lavoratori che ha dato il verde alla cessione dell’Ilva ad Arcelor Mittal. “I lavoratori hanno apprezzato il risultato di questo negoziato rispetto alla proposta che aveva fatto il precedente governo e che non era frutto di una negoziazione sindacale, ma la conseguenza del contratto di vendita che prevedeva oltre 4mila esuberi e la discontinuità del rapporto di lavoro, con la messa in discussione dell’art. 18 e dei trattamenti economici e normativi”, spiega rivendicando questo risultato che ” invece è il frutto di una nostra impostazione”. Infatti, “sin dall’inizio – dice la Uilm – abbiamo ribadito che non avremmo firmato alcun accordo che non prevedesse licenziamenti e il mantenimento dei diritti acquisiti, oltre al miglioramento significativo del piano ambientale per Taranto e che non prevedesse divisioni tra le organizzazioni sindacali”.

La Usb: “soddisfazione per il consenso, ma davvero soddisfatti quando Arcelor manterrà tutti gli impegni”

L’Unione Sindacale di Base “esprime soddisfazione per il grande consenso che ha raccolto l’accordo sottoscritto dopo l’estenuante confronto durato un anno con Arcelor Mittal”, scrive il sindacato in una nota commentando il sì all’accordo per la cessione dell’Ilva ad Arcelor Mittal. “Tuttavia saremo davvero soddisfatti solo quando la multinazionale manterrà gli impegni assunti e saranno così garantiti ai lavoratori e alla città di Taranto salute, ambiente e occupazione. Diversamente USB sarà la prima a lottare per un’alternativa produttiva e ambientale”.

Ecco il comunicato del ministro Di Maio che si appunta al petto una medaglia che non gli spetta

“Per Ilva abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili. Abbiamo lavorato per migliorare sia il piano ambientale sia quello occupazionale. Il risultato emerso dalle votazioni dei lavoratori conferma l’azione di questo governo su una vicenda tanto delicata quanto quella dell’Ilva”, dichiara il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio. “La strada resta comunque in salita, tutte le nostre forze sono ora impiegate nel vigilare attentamente affinché il piano ambientale sia rispettato al millimetro. Al contempo predisporremo un piano straordinario di rilancio di Taranto, così da consentirne una vera riconversione economica, perché questa bellissima città non sia ostaggio di una sola azienda”, ha aggiunto.

Da jobsnews


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