I silenzi della questura, cronaca nera difficile a Rovigo

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Il Sindacato e l’Ordine dei giornalisti del Veneto chiedono alla Questura di Rovigo un cambio di passo nella relazione con i cronisti. “I colleghi impegnati a seguire la cronaca nera – spiega una nota congiunta dei due organismi regionali di categoria – segnalano crescenti difficoltà non soltanto nell’ottenere informazioni dalle forze dell’ordine, ma anche semplici conferme di notizie già di pubblico dominio”. Un approccio che non agevola il lavoro dei giornalisti e, di conseguenza, non pare favorire la circolazione di informazioni di pubblico interesse tra i cittadini. L’invito è a una ripresa del dialogo. “A un collega che ha sollecitato un colloquio, il questore – riferisce ancora il documento di Sindacato e Ordine – ha fatto rispondere che ritiene i rapporti con i mezzi d’informazione “più che soddisfacenti”. Mentre ad una richiesta rivoltagli dall’Ordine dei giornalisti non ha mai risposto”. La richiesta, dunque, è di rivedere i rapporti in una chiave maggiormente collaborativa. “Fatte salve le esigenze di segreto investigativo, vi è un preciso obbligo da parte delle forze dell’ordine di informare i cittadini, anche attraverso i media, di ciò che accade quando si tratta di eventi di interesse pubblico, tanto più quando tali eventi riguardano la sicurezza della collettività – rilevano il Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori e la Segretaria del Sindacato giornalisti del Veneto, Monica Andolfatto – l’auspicio è che la Questura di Rovigo ripensi ai rapporti con i mezzi d’informazione, assicurando ai cittadini il diritto ad essere correttamente informati”.

*Presidio Articolo21 Veneto


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