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Giornale di Brescia, Fnsi e Alg: Bene il Tribunale, ma resta il problema della tutela delle fonti

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Il tribunale del Riesame di Brescia ha annullato il sequestro del cellulare e del tablet di Andrea Cittadini, cronista di giudiziaria del Giornale di Brescia e corrispondente dell’Ansa. Il sequestro era stato deciso dalla Procura di Brescia lo scorso 24 luglio ed eseguito con perquisizione da parte dei Ros a casa del giornalista.
«Prendiamo atto con soddisfazione che, almeno in questa occasione, i giudici hanno accolto le istanze sollevate dal collega, dalla redazione, dal sindacato e dai legali del giornale», affermano, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Associazione Lombarda dei Giornalisti.
«Riteniamo questa decisione una soluzione positiva per chiunque abbia a cuore la libertà di stampa e ci auguriamo che possa “fare giurisprudenza” perché, purtroppo, in altre occasioni le cose sono andate diversamente: abbiamo riscontrato il tentativo di aggirare il segreto professionale e l’articolo 21 della Costituzione», commentano dal sindacato.
Dopo questa importante decisione «ci attendiamo che il Governo voglia finalmente intraprendere una iniziativa che metta il segreto professionale dei giornalisti al riparo da futuri attacchi. Un grazie infine – concludono Fnsi e Alg – va alla redazione e al Cdr del Giornale di Brescia e a tutte le redazioni di giornali ed emittenti della città che sin dall’inizio hanno sostenuto compatte questa battaglia di civiltà al fianco del collega Andrea Cittadini».


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