Dal 5 al 7 febbraio 2019, a Levico Terme, in provincia di Trento, il sindacato unitario dei giornalisti italiani va a congresso. Entro il 21 dicembre anche i colleghi iscritti all’Assostampa Fvg, articolazione territoriale della Fnsi, saranno dunque chiamati al voto, per indicare i delegati regionali al congresso. Un congresso che si svolge in una situazione di grande difficoltà per la nostra categoria e per tutta l’informazione italiana. Non è più soltanto la situazione di grave crisi che attanaglia ormai da anni il settore: l’emorragia di posti di lavoro, la precarizzazione anche del lavoro contrattualizzato, la piaga stessa del precariato, la pesante crisi dell’Inpgi. E poi le minacce ai cronisti, le querele temerarie, i crescenti carichi di lavoro in redazioni sempre più sguarnite, i collaboratori pagati pochi euro (lordi) ad articolo… Tutto purtroppo drammaticamente vero e reale, ma la novità è che oggi siamo anche in presenza di un vero e proprio attacco all’informazione, che a volte arriva persino da parte di chi rappresenta quelle istituzioni democratiche di cui una libera informazione dovrebbe sempre essere da tutti riconosciuta come un caposaldo fondamentale e insostituibile. Chi ci dovrebbe tutelare e difendere purtroppo si schiera, nei fatti, contro il sistema di pesi e contrappesi che regge l’informazione e ne dovrebbe garantire l’autonomia.
Ci eravamo lasciati prima della pausa agostana con le nemmeno tanto velate minacce di Vito Crimi, sottosegretario all’Editoria, di scioglimento del nostro Ordine. Crimi che peraltro non avrebbe nemmeno competenza in una materia soggetta al ministro di Grazia e Giustizia. Da chi ha la delega in materia di Editoria – rispondemmo allora come sindacato dei giornalisti – ci saremmo attesi l’annuncio di una prossima riforma del settore, un sostegno a chi contrasta il lavoro precario, un rinnovato impegno a sostenere chi, come Carlo Verna e le colleghe e i colleghi dell’Ordine nazionale e di quelli regionali, sono impegnati in un faticoso processo di autoriforma, di tutela dell’articolo 21 della Costituzione e della libertà di informazione, di contrasto al linguaggio dell’odio e alle centrali della disinformazione organizzata e finalizzata alla distruzione della funzione di mediazione tipica del giornalista. E invece…
Invece al congresso ci troveremo anche a dover difendere i nostri enti di categoria, ultimo e necessario avamposto per la tutela del nostro lavoro, del diritto dei cittadini di essere informati e del dovere dei giornalisti di informare. E proprio il lavoro, assieme all’atteso e non più rinviabile rinnovo del contratto scaduto da anni, sarà necessariamente il tema centrale di un congresso che si preannuncia molto importante.
*presidente Assostampa Fvg, componente giunta Fnsi (dalla newsletter Ordine Giornalisti Fvg)