About women: Donne e pari opportunità al Lido

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Il lavoro delle donne. Le donne al lavoro. Difficoltà prospettive proposte. Si può fare molto di più in Italia e lo sappiamo,ma non si fa. L’occupazione femminile ha raggiunto il 49,4%, ma l’Italia, dice l’ Istat è penultima nella classifica europea sulla quota delle donne che lavorano.(49,4% contro 62,4%). Si tratta del valore più basso dopo la Grecia”. Alla Sicilia il primato più triste, solo il 29,2 di occupazione femminile, seguita da Campania calabria e puglia. La Fondazione Ente dello Spettacolo, promossa dalla Conferenza Episcopale italiana, ha voluto esserci su un tema di così grande attualità con due dibattiti che si terranno nella sala Tropicana dell’ Hotel Excelsior durante la mostra del Cinema di Venezia. Un confronto tra registe, politiche e imprenditrici, che io modererò, per discutere sul ruolo delle donne, sul loro talento, sulle loro aspettative.
Il 3 settembre alle ore 15.00 si confronteranno : Susanna Nicchiarelli, regista; Costanza Quatriglio, regista; Anna Maria Bernini, politica, Senato della Repubblica; Alessandra Zedda, politica, Regione Sardegna; Emma Petitti, assessore al bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pari opportunità della Regione Emilia Romagna; Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz Srl
Il 5 settembre alle ore 16.00: Liliana Cavani, regista e sceneggiatrice; Daniela Santanchè, politica, Senato della Repubblica; Roberta Pinotti, politica, Senato della Repubblica; Alessandra Moretti, politica, Regione Veneto; Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo.
Quest’anno la Mostra è stata messa sul banco degli imputati accusata di essere troppo maschilista. La delusione serpeggia perché tra i 21 film in concorso solo uno è diretto da una regista. Si è obiettato che le protagoniste di tante storie che vedremo sul grande schermo sono donne, ma questo non è stato un anno qualunque e forse bisognava tenerne conto dopo tutto quello che è successo dallo scandalo Weinstein in poi, con la protesta ai Golden Globe, agli Oscar, ai David, a Cannes. La voce delle donne che si è alzata forte negli Stati Uniti ed è dilagata sui giornali di tutto il mondo è andata oltre le denunce di molestie sessuali.. La nascita del movimento MeToo ha aperto un dibattito sulla parità, sfida incompiuta di questo secolo, non solo nel dorato mondo di Hollywood,ma in tanti altri ambiti professionali. Le donne chiedono di contare di più e si stanno dando da fare per far sentire la loro voce a tutti i livelli. Negli Stati Uniti per esempio in tante hanno deciso di metterci la faccia e fare politica perché è nelle istituzioni che si prendono le decisioni che contano e che possono fare la differenza. La voce delle donne italiane si sente molto meno nonostante l’attuale Parlamento abbia un record di presenze femminili, il 34%. Speriamo che da settembre ci possa essere più fermento di proposte tra le nostre parlamentari, mi auguro impegnate a proporre provvedimenti bepartisan a favore delle donne sull’esempio della legge Mosca-Golfo che imponeva per dieci anni le quote rosa (30% di donne) nei Consigli di Amministrazione delle società quotate. Andrà chiesta una proroga visto che la parità è ancora un miraggio lontano. E va fatto rapidamente. Intanto il 4 settembre la Fondazione Ente dello Spettacolo consegnerà il Premio Robert Bresson alla carriera a Liliana Cavani. E’ un riconoscimento che viene attribuito a una personalità che abbia dato con le sue opere una testimonianza artistica importante sul difficile cammino della ricerca del significato spirituale della vita umana. E’ la prima volta in 18 anni che va un a una regista donna. Tiziana Ferrario


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