È per me di grande importanza la Carta di Assisi, con il decalogo per un’informazione corretta e giusta sulla crisi umanitaria che porta donne,uomini, bambini cacciati dalle loro terre da guerre e disastri ambientali,di cui l’Occidente non è certo immune da colpe,qui da noi,in Europa. Sono persone,non numeri e per le Costituzioni democratiche, per i Trattati che reggono l’Unione Europea hanno diritto all’asilo. Del resto questi sono semplicemente principi cardine della civiltà. Non scrivere degli altri come non vorresti che fosse scritto di te stesso:la grande regola aurea comune alle religioni applicata ai doveri degli operatori dell’informazione. È solo un esempio,la prima indicazione etica appunto, ma tutte hanno un valore fondamentale. Mi auguro che la Carta elaborata da articolo 21 e dai padri francescani di Assisi sia sottoscritta dalla grande maggioranza dei giornalisti, sia fatta propria dai più,speriamo da tutti, che possa rappresentare la guida autonomamente e responsabilmente seguita da chi lavora nei giornali, nelle radio, nelle tv, nell’informazione on line. Mi auguro che la Carta di Assisi sia fatta conoscere e sia poi avvertita come un diritto da parte di chi-e sono ovviamente i più- ricevono le notizie e su di esse costruiscono le loro convinzioni. L’Italia nella gran parte dei suoi cittadini non ha smarrito i valori della solidarietà,della umanità, dell’accoglienza. I tanti cittadini,in modo significativo giovani, che spontaneamente a Genova si sono recati negli ospedali per donare il sangue, aiutare i feriti,dopo la tremenda tragedia del crollo del ponte Morandi,ne sono l’ultima straordinaria testimonianza. A volte,in questo nostro tempo,le istituzioni non danno sempre un riferimento,un sostegno,una formazione che sia improntata a solidarietà,responsabilità, umanità. Ognuno di noi allora ha il dovere di moltiplicare il proprio impegno. L’informazione può molto. Le culture umanistiche e le fedi religiose sono indispensabili. La Carta di Assisi offerta al nostro paese da Articolo 21 e dai responsabili del sacro convento francescano sono per tutti un dono prezioso, perché speranza, fiducia, fraternità non vengano meno, ma guidino il nostro futuro. Davvero di cuore e convintamente,allora: grazie!