Sono contrario da sempre a documenti prescrittivi che implichino provvedimenti e tantomeno sanzioni . Sono invece convinto della necessità di una presa di coscienza individuale e collettiva di fronte ai grandi cambiamenti del sistema informativo mondiale. Una presa di coscienza che un dibattito come quello avviato dall’iniziativa di Assisi può senz’altro contribuire ad alimentare. In questo modo potremmo cercare di alzare il livello della nostra informazione, superare stilemi e luoghi comuni sedimentati da pigrizia e pavidità ,dare un contributo alla convivenza civile . Altre volte in passato l’informazione ha vissuto crisi profonde come quella di questi anni. Altre volte si sono levati i cantori della “fine dell’informazione “. Sempre ,nelle democrazie moderne, una informazione libera,aggiornata e al passo coi tempi si è’ dimostrata invece essenziale e ineludibile.
A patto di capire limiti,errori ,manchevolezze e saperli superare.
La discussione che parte da Assisi deve, a mio parere, porsi questi obiettivi.