Ambientato negli anni trenta del 1800 a Besançon, cittadina bigotta della Franca Contea, questo splendido feuilleton di Honoré de Balzac racconta dell’avvocato Albert Savarus discendente di una ricca famiglia di sangue blu, che arrivato in quella provincia da Parigi, fu subito al centro dell’attenzione dell’aristocrazia bisontina, dominata dalla baronessa di Watteville che comandava a bacchetta l’adolescente figlia Rosalie. Quest’ultima, in apparenza una classica “acqua cheta”, nascondeva un carattere duro, inossidabile; aveva un’intelligenza manipolatrice che la rendeva in grado di muovere gli esseri umani come pedine. Albert Savarus, brillante forestiero dal passato misterioso, quasi subito e a sua insaputa, diventa oggetto della passione platonica e smodata di Rosalie. Desideroso di affermarsi Albert Savarus cerca di spianarsi la strada verso la carriera politica e, nel frattempo, pubblica su un giornale una novella dal titolo “L’ambizioso per amore”, nella quale Rosalie, che sorveglia le sue mosse, intuisce come il protagonista della fiction – alla ricerca del successo per arrivare a sposare una principessa – sia lo stesso Albert Savarus innamorato di un’altra. Da quel momento Rosalie giura a se stessa di strappare il giovane alla rivale, con ogni mezzo lecito e illecito …
La casa editrice Sellerio ha il pregio di aver colmato una lacuna pubblicandolo in Italia per la prima volta. Edito nel 1842, inizialmente a puntate sul “Siècle” e poi nel primo volume della “Commedia umana”, opera che raccoglie la produzione del grande scrittore, “Albert Savarus” ha tutti gli ingredienti del romanzo di appendice: tecnica popolare, intreccio complesso, personaggi a tinte forti, finale pedagogico in linea con i tempi; ma le sfumature psicologiche, l’affresco di provincia, l’affascinante ritmo narrativo, ne fanno una storia di estremo interesse e godibilità. Amore, ambizione, intrighi politici, gelosia, manovre segrete e ignobili, gli attribuiscono una suspense quasi “noir “. Il termine feuilleton non deve dunque trarre in inganno, basti ricordare che “I miserabili” di Victor Hugo è un caposaldo del genere.
La vicenda ha molti elementi biografici perché si ispira alla relazione dello scrittore con Madame Hańska, nobile polacca, che Balzac aveva incontrato per la prima volta nel 1833 sulle rive del lago di Neuchâtel, in Svizzera. Si dice che “Albert Savarus” fosse un modo per riconquistare la signora, da lei non sufficientemente apprezzato. La nobildonna, infatti, sposò Honoré De Balzac ben diciassette anni dopo e quasi in punto di morte. A tal proposito va dato merito alla casa editrice Sellerio di offrirci un testo ricco di note che spiegano ogni somiglianza con i fatti realmente accaduti.
Albert Savarus
Honoré de Balzac
Traduttore: F. Monciatti
Curatore: P. Pellini
Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana: La memoria
Pagine: 228, Brossura – Euro 13
E – book euro 8,99