Mi piace iniziare quest’articolo con una frase di Rita Levi Montalcini: “Il cervello: se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare.” Per chi ha la capacità di analizzare la realtà razionalmente, ormai è abbastanza chiaro: non esiste alcuna emergenza migranti in Italia. Esiste, purtroppo, una manifesta emergenza culturale: ad affiorare in maniera preoccupante è lo stato di superficialità e ignoranza di una buona fetta di opinione pubblica italiana. Aveva ragione Umberto Eco: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. I primi cento giorni di questo governo sotto la guida di Salvini e Di Maio, hanno evidenziato, oltre le solite chiacchiere da bar, il dilettantismo dei vari ministri e la loro preoccupante inconcludenza.
Il premier Conte, di fatto, non esiste, interviene poco o nulla per una semplice ragione: non può parlare senza il consenso dei suoi azionisti di maggioranza. Il vero e unico leader di questo governo è Matteo Salvini il quale decide la linea del governo, incontra Orban (che alza i muri ai confini dell’Ungheria), decide chi sbarca in Italia e chi no. Il movimento cinque stelle in tutto questo tace e acconsente. L’unico che ha il coraggio di parlare è Roberto Fico che però è messo in secondo piano da Salvini e persino dai suoi stessi compagni di partito. Il movimento cinque stelle non esiste più. Salvini l’ha cannibalizzato e quel che ne resta è incapace di qualsiasi tipo di reazione. Di Maio pur di restare a galla appoggia il suo compagno di avventura e quando qualcosa non funziona, si ricorre all’arma invisibile del lavaggio del cervello sulla rete e “les jeux sont faits”.
La mistificazione sui social serve solo per alimentare odio, falsità e manipolare l’opinione pubblica. A mio giudizio (mi assumo la responsabilità di ciò che scrivo) stiamo vivendo una pagina buia della nostra società che va sempre più verso un marcato analfabetismo strutturale, utile ai furbi travestiti da “pseudo-statisti”. Quando una maggioranza sostiene di avere sempre ragione e la minoranza non insorge (perché non può o non vuole), allora è in pericolo la democrazia. Tutto questo molto presto manifesterà i propri effetti e spero che per il popolo italiano non sia troppo tardi. L’ultima speranza sono gli uomini di cultura e di buona volontà i quali hanno un obbligo morale e sociale: si uniscano e inizino un percorso nel quale i cittadini abbiano reale e libera conoscenza dei fatti prima che sia troppo tardi. Gli errori del passato sono stati tanti ma è il momento di pensare al bene comune e rientrare in sintonia con il popolo e con i tempi. In Italia probabilmente c’è soltanto bisogno di un po’ di normalità.