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L’aggressione a Piervincenzi ha danneggiato la comunità dei cittadini del Lazio e quella dei giornalisti. Le motivazioni della sentenza del Tribunale di Roma

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E’ stato un processo breve, difficile, intenso, sotto i riflettori e con i giornalisti sbeffeggiatiin aula. Ma la sentenza sull’aggressione a Daniele Piervincenzi e ad Edoardo Anselmo avvenuta a Ostia lo scorso 7 novembre restituisce credibilità, dignità, valore intrinseco alla Giustizia e all’informazione. Nelle motivazioni pubblicate il 2 agosto viene ricostruita l’intera vicenda e relativo clima intimidatorio, così come ampiamente emerso nel corso del dibattimento, e si spiega perché la nona sezione del Tribunale di Roma ha condannato Roberto Spada e Ruben Nelson Alvez Del Puerto a sei anni di reclusione ciascuno, nonché all’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e allo stato di interdizione legale per la durata della pena, oltre che al risarcimento dei danni civili in favore di Daniele Piervincenzi e Edoardo Anselmo (quattromila euro ciascuno) e del Consiglio Nazionale dei Giornalisti e Federazione della Stampa (3.400 euro complessivi), della Regione e di Roma Capitale (2500 euro ciascuno).Il Tribunale ha dunque ritenuto che “per effetto delle condotte degli imputati le parti civili  costituite abbiano subito un evidente danno: quanto a Piervincenzi Daniele ed Anselmi Edoardo, dai reati commessi sono conseguiti danni biologici (quali alterazioni dell’integrità psico-fisica della persona), danni patrimoniali e danni morali (dovuti al turbamento psichico e alle conseguenze sul piano psicologico individuale)… Egualmente a dirsi per le parti civili Regione Lazio e Roma Capitale, quantomeno per i danni non patrimoniali rappresentati dai turbamenti morali della collettiovità che rappresentano… e per il Consiglio nazionale dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana lesi dalla condotta degli immputati negli interessi di cui sono poratrici”. Questo passaggio della sentenza assume un valore straordinario nel riconoscimento di una lesione propria subita da tutti i giornalisti italiani in conseguenza dell’aggressione di Pervincenzi e Anselmo. Una tesi che era stata, appunto, alla base della costituzione di parte civile degli organismi di rappresentanza depositata dall’avvocato Giulio Vasaturo e accolta dal Tribunale. Il senso di questo verdetto rimette al loro posto molti tasselli, primo fra tutti il rispetto del lavoro giornalistico e afferma altresì che l’atteggiamento di Spada e Del Puerto, apertamente intimidatorio, ha danneggiato la comunità dei cittadini del Lazio e quella dei giornalisti.

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