Innanzitutto desidero esprimere la mia riconoscenza e un sentito ringraziamento al ricercatore cremonese che ha denunciato il fatto gravissimo del capotreno che ha espresso un messaggio razzista nei confronti dei Rom. L’episodio si inserisce in una lunga spirale di violenza dettata da un’odio razziale promosso in modo vergognoso da una certa parte politica e amplificata da specifici mezzi di comunicazione.
Il ricercatore cremonese, trentaduenne, per aver denunciato il raccapricciante e incivile episodio di razzismo è stato subissato da un’ondata di insulti da parte di leghisti e di razzisti. Un vero e proprio linciaggio. Un atteggiamento fortemente deprecabili da parte di chi non rispetta tutti gli esseri umani e di chi crede, goffamente, di essere migliore degli altri. Come se discriminare i Rom fosse qualcosa di naturale e di giusto, di normale e di necessario. Invece si tratta di qualcosa che supera l’indecenza e inciviltà e rasenta la barbarie.
Il clima di odio promosso e sostenuto da chi fa carriera sui poveracci, con la complicità dl istituzioni silenti, è ormai un dato di fatto. Il capotreno si è potuto permettere lo sfogo razzista perché si sentiva evidentemente protetta e giustificata da chi questo clima di inciviltà e di violenza lo ha creato ad arte. Ma la sorpresa l’ha riservata il ricercatore cremonese che non è stato affatto complice della stupidità razzista e ha reagito in maniera civile e giusta, dimostrando che esiste ancora un’ Italia migliore, un’Italia dei valori, un’Italia umana. La propaganda e il lavaggio del cervello per disumanizzare la società e instillare l’odio razziale non hanno attecchito totalmente. Gli italiani stanno tornando ad essere razzisti non per cultura ma per indottrinamento. Gli eroi oggi sono coloro i quali non cadono in questo tranello e restano umani, come il nostro amico ricercatore cremonese, Raffaele Ariano, a cui tutte le persone perbene e civili dovrebbero porgergli il loro sentito ringraziamento.