Dall’ultimo Comune della provincia di Latina, giusto al confine con Caserta, arriva un chiaro messaggio antifascista. Il Consiglio comunale di Castelforte ha infatti approvato all’unanimità una modifica dello statuto dell’ente che lo rende “fascista free”. Giuridicamente dal primo agosto 2018 sul suolo pubblico comunale non si potranno tenere manifestazioni né dichiarazioni di stampo fascista, razzista, xenofobo, antisemita nel rispetto della Resistenza, dei valori su cui fonda la Costituzione e nel solco dei plurimi richiami del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La delibera è stata inserita all’ordine del giorno del consiglio del 31 luglio, data di nascita di Primo Levi, evocato in aula dal sindaco del Pd Giancarlo Cardillo. L’ordine del giorno è stato proposto è illustrato da Antonio Rosato eletto con il Partito del Sud (di ispirazione borbonica, un movimento molto forte in quel comprensorio e in Campania) ma che alle politiche si è candidato con Potere al Popolo. Castelforte è un luogo non semplice: durante la seconda guerra mondiale è stato attraversato dalla linea Gustav e letteralmente raso al suolo, dunque ha pagato assai caro e sulla propria pelle il fascismo, è una città con reddito medio molto basso e evidenti problemi legati alla criminalità organizzata dei casalesi che ancora fanno attentati sul territorio. La decisione dell’aula segue di pochi giorni un’analoga scelta fatta a Carpi dove il Consiglio ha approvato il nuovo testo per la concessione di spazi pubblici. Secondo questo testo “chiunque voglia promuovere iniziative o parlare in pubblico utilizzando aree o sale comunali, per avere l’autorizzazione dovrà firmare e presentare un’autocertificazione in cui si dichiari di riconoscersi nelle norme della Costituzione e ripudi fascismo, neofascismo, nazismo e neonazismo, razzismo e ogni forma di discriminazione”.