L’Unione europea è attualmente caratterizzata da una vera e propria persecuzione nei confronti degli attivisti umanitari. La prima ong ad essere colpita da una serie di misure repressive nelle sedi giudiziarie è stata – come registrano i rapporti 2010 e 2011 dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani – l’organizzazione internazionale EveryOne Group. Recentemente a Udine sette volontari di Ospiti in arrivo sono stati accusati di favoreggiamento solo per aver dato un supporto ad alcuni migranti. Ieri a Ventimiglia EveryOne Group ha ancora prestato aiuto a un giovane migrante “irregolare”, di fronte ad autorità dall’atteggiamento decisamente ostile. Così fanno i difensori dei diritti umani, perché le società democratiche si basano sui principi di aiuto e reciprocità. Il sostegno ai migranti non è solo un’azione volontaria, ma è un diritto (nonché, moralmente, un obbligo) sancito dalla costituzione italiana e dalla carta europea dei diritti umani. Attualmente questa colonna della civiltà è messa in discussione e si tenta addirittura di trasformarla in un reato. È missione prioritaria della società civile difenderla senza esitazioni né timori.