Mattarella: “irresponabile chiudere le frontiere”. E in Germania, Merkel si fa garante del patto
Di Pino Salerno
È da irresponsabili parlare di chiusura delle frontiere europee, annullando di fatto la libera circolazione prevista dall’accordo di Schengen. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispondendo alle domande dei giornalisti dopo avere incontrato a Tallinn la presidente dell’Estonia Kersti Kaljulaid e facendo riferimento alla possibile chiusura dei confini al flusso di migranti da parte dell’Austria. “I nostri giovani – ha detto – si sentono ormai europei” e “vi sono molte cose che contrassegnano l’Ue e la sua storica integrazione. Ma due ne esprimono l’anima: Erasmus e Schengen. Viaggiare liberamente per i nostri giovani è un dato irrinunziabile”. Per Mattarella “mettere a rischio questo è poco responsabile. Parlare di chiusura dei confini in un momento in cui tutto consentirebbe maggiore razionalità è da evitare”, ha aggiunto il presidente della Repubblica. “Nell’ultimo anno, da metà del 2017 a metà del 2018, gli arrivi dal Mediterraneo in Italia sono diminuiti dell’85%. La pressione si è abbassata. Questo dovrebbe consentire a tutti i governi, come loro responsabilità, razionalità, senza cederà all’emotività. Parlare di confini da chiudere non è razionale, ma risponde all’emotività subita o suscitata. La responsabilità politica – ha concluso Mttarella – richiede razionalità e governo comune del fenomeno. È possibile e c’è il dovere di farlo”.
L’indignazione del Vaticano attraverso l’Osservatore romano che critica le posizioni della destra europea su Schengen
È “un’Europa senza Schengen quella che si profila all’orizzonte dopo la ‘reazione a catena’ – come l’ha definita il cancelliere austriaco Sebastian Kurz – di annunci e dichiarazioni che ha contraddistinto le ultime 24 ore del dibattito politico sul nodo immigrazione”. Lo registra l’Osservatore Romano nel ricordare che ieri l’Austria ha fatto sapere di essere pronta a blindare il Brennero se Berlino chiuderà le proprie frontiere. “Questa mattina – sottolinea ancora il quotidiano d’Oltretevere – il cancelliere austriaco è tornato sulla questione, affermando che Vienna ‘condivide con la Germania l’obiettivo di respingere i migranti verso il paese di primo ingresso dove sono stati registrati’. In ogni caso ‘non chiuderemo alcun accordo che appesantirà la pressione sull’Austria’, ha spiegato Kurz”. Il quotidiano della Santa Sede annota: “Parole forti, che rischiano di aprire una crisi senza precedenti con altri paesi, come l’Italia, che invece chiedono una profonda riforma del regolamento di Dublino: il trattato in base al quale i migranti devono richiedere l’asilo, e quindi permanere nel paese di primo arrivo”. Intanto, l’amara considerazione, “mentre prosegue il dibattito politico, la situazione nel Mediterraneo resta drammatica”.
Merkel intervistata alla tv pubblica: “accordo per allestimento centri di transito”
Il governo tedesco può andare avanti nonostante le divergenze tra Cdu e Csu? “Dico di sì, ora stiamo lavorando per una soluzione ai problemi”, dice la cancelliera tedesca Angela Merkel in un’intervista che l’emittente Ard trasmetterà in serata. Con il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, è stato raggiunto un accordo per l’allestimento di centri di transito per migranti al confine con l’Austria. La Spd, terzo elemento della coalizione di governo, non ha sciolto le riserve sull’intesa tra gli altri due partiti. Nei centri, i richiedenti asilo rimarrebbero solo 48 ore, sotto la supervisione della polizia, dice Merkel che rifiuta la definizione di ”cancelliera dell’isolamento” dopo essere stata la “cancelliera dei rifugiati”. Nell’arco di due giorni, spiega, verrebbe controllato lo status delle persone presenti nei centri. “Deve essere fatto in 48 ore, lo dice la costituzione”, sottolinea Merkel. Il passaggio successivo prevede, per gli aventi diritto, il trasferimento in altre strutture.
La Spd in ebollizione. I giovani criticano i centri di Merkel: “prigioni con l’ora d’aria”
Il leader dei giovani socialdemocratici, Kevin Kuehnert, ha respinto con fermezza il compromesso raggiunto tra Cdu e Csu sui migranti, definendo i centri di transito al confine come “delle prigioni con l’ora d’aria”, ha scritto via twitter. “Il concetto c’e’ gia’ in Germania – ha aggiunto Kuehnert – si chiama prigione. Ma i migranti non sono delinquenti”, ha concluso il giovane rappresentante dell’ala sinistra del partito socialdemocratico.