“Ringrazio Articolo21 per questo premio, tanto più perché arriva in un momento difficile, e non solo per me. Difficile come altri vissuti prima d’ora, ma che oggi ha un carico anche maggiore perché gli attacchi da questa politica arrivano perché io – perché noi – proviamo a riportare il dibattito sull’immigrazione su un piano civile e concreto. Da un lato la necessità e il dovere di occuparci chi ha bisogno di aiuto e dall’altro la consapevolezza che aiutando loro, aiutiamo noi stessi”.
Esordisce così il giornalista e scrittore Roberto Saviano in una lettera ad Articolo21.
Articolo21 ha deciso di premiarlo domani, martedì 3 luglio nel corso dell’assemblea annuale che si terrà dalle 19 presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma nella quale verranno premiati tra gli altri il sindacalista Usb Aboubakar Soumahoro, il conduttore televisivo Diego Bianchi in arte Zoro, la partigiana 93enne Tina Costa, lo scrittore e regista Giulio Cavalli.
“Gli immigrati – prosegue Saviano ad Articolo21 – sono linfa vitale per l’Europa, non solo: pretendere dalla politica italiana e da quella europea una gestione adeguata e giusta dei flussi migratori, significa chiedere e pretendere che gestiscano adeguatamente anche tutto il resto. Se negli ospedali pubblici non ci sono posti per gli italiani, non è certo perché i letti sono occupati da migranti, ma perché, invece, c’è una cattiva gestione della sanità pubblica. Se le scuole italiane hanno problemi strutturali enormi, non è perché nelle scuole che funzionano ci vanno i figli di immigrati, ma è perché la politica italiana è abituata a scaricare responsabilità su altri. Prima sono i governi precedenti, poi l’Europa, ora sono i migranti, i rom, poi vengono attaccati gli scrittori e i giornalisti che non sono d’accordo e che provano a scardinare uno storytelling che vorrebbe la politica italiana mai colpevole di niente. Si riesce a spacciare per nuovo un partito come la Lega che ha all’attivo decenni di malgoverno, una truffa allo stato milionaria, rapporti con la ‘ndrangheta e conti correnti sequestrati.
Pretendere che questo governo gestisca come dovrebbe l’immigrazione significa oggi pretendere un vero cambiamento, significa pretendere che gestisca come dovrebbe anche tutto il resto.
Capitolare su questo significa ancora una volta dare carta bianca all’ennesimo governo che sarà legittimato a lavorare per se stesso, per costruire un consenso effimero e che non farà gli interessi del paese.
Prima gli italiani è uno slogan tanto stupido quanto vuoto. I flussi migratori sono una sfida vera, una sfida umanitaria ed economica. Una sfida che non dobbiamo perdere”.