«La proroga dell’entrata in vigore del decreto intercettazioni è una buona notizia. Con altrettanto favore va accolta l’intenzione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, di riscrivere la norma per impedire qualsiasi forma di bavaglio all’informazione. È però auspicabile che la fase di confronto e di ascolto annunciata dal ministro coinvolga anche gli enti della categoria dei giornalisti e consenta di mettere a punto norme per rimuovere dal nostro ordinamento tutte le forme di bavaglio ai cronisti». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, e Carlo Verna e Guido D’Ubaldo, presidente e segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
«La cancellazione del carcere, il contrasto alle cosiddette querele temerarie, utili soltanto a impedire ai giornalisti di occuparsi di determinate questioni e di fare inchieste, la tutela del segreto professionale, sempre più spesso attaccato da azioni di magistrati e forze dell’ordine, come perquisizioni personali e nelle redazioni, sono provvedimenti più volte auspicati anche da organismi internazionali indipendenti e non più rinviabili, nell’esclusivo interesse dei cittadini ad essere informati», concludono i vertici di Fnsi e Cnog.