E’ stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere per tentata violenza privata aggravata dal metodo mafioso, ai danni del giornalista Paolo Borrometi, Francesco De Carolis, 44 anni. La sentenza e’ stata pronunciata dai giudici del tribunale del Siracusa, al termine del processo che si e’ celebrato nell’aula della Corte di Assise del palazzo di giustizia. Il pubblico ministero, Alessandro La Rosa, aveva chiesto la condanna a tre anni e 2 mesi per l’imputato, fratello di Luciano De Carolis, ritenuto dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia personaggio di rilievo del clan siracusano “Bottaro-Attanasio”, al quale il direttore del sito LaSpia.it e collaboratore dell’Agi aveva dedicato numerose inchieste. “Gran pezzo di m…., appena vedo di nuovo la mia faccia, di mio fratello che oggi e’ la corona della mia testa, in un articolo tuo ti vengo a cercare fino a casa e ti massacro”, erano alcune delle frasi che Francesco De Carolis aveva inviato in file audio al cronista.
Mafia: minacce a Borrometi, chiesta condanna a 3 anni e 2 mesi
(AGI) – Siracusa, 2 lug. – Il pubblico ministero, Alessandro La Rosa, oggi a Siracusa ha chiesto la condanna a tre anni e 2 mesi di reclusione per Francesco De Carolis, 44 anni, siracusano, sotto processo al tribunale di Siracusa per tentata violenza privata aggravata dal metodo mafioso nei confronti del giornalista Paolo Borrometi. Poco prima della requisitoria del magistrato, c’e’ stato il controesame dell’imputato che ha risposto alle domande in merito alla minacce di morte, contenute nei file audio inviati al cronista, direttore del sito LaSpia.it e collaboratore dell’Agi, autore di inchieste sul fratello dell’imputato, Luciano De Carolis, ritenuto dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia personaggio di rilievo del clan siracusano “Bottaro-Attanasio”, gia’ condannato con sentenza passata in giudicato per omicidio, mafia, estorsioni e droga. Francesco De Carolis, rispondendo alle domande, ha ammesso i fatti, dichiarandosi pentito per le modalita’ di quei messaggi.
Mafia: minacce al giornalista Borrometi, oggi sentenza a Siracusa
(AGI) – Siracusa, 2 lug. – Attesa per oggi, a Siracusa, la sentenza per le gravi minacce di morte, tentata violenza privata, aggravate dal metodo mafioso, per le quali e’ stato arrestato e rinviato a giudizio Francesco De Carolis, fratello del boss del clan Bottaro-Attanasio, Luciano De Carolis. “Gran pezzo di m…., appena vedo di nuovo la mia faccia, di mio fratello che oggi e’ la corona della mia testa, in un articolo tuo ti vengo a cercare fino a casa e ti massacro”: sono solo alcune delle frasi che Francesco De Carolis invio’ con un file audio al giornalista Paolo Borrometi, direttore del sito LaSpia.it e collaboratore dell’Agi, responsabile, a suo dire, di aver ricostruito gli affari mafiosi del fratello di Francesco, Luciano (detto Ciano u nano), personaggio di rilievo del clan siracusano Bottaro-Attanasio, gia’ condannato con sentenza passata in giudicato per omicidio, mafia, estorsioni e droga. Il 25 novembre del 2017 la polizia di Ragusa e Siracusa, su delega della procura di Catania, ha arrestato De Carolis. Il processo a Siracusa, davanti al tribunale collegiale, e’ iniziato il 7 maggio; l’accusa e’ sostenuta dal pm di Catania Alessandro Sorrentino. Parti civili, oltre a Borrometi (con l’avvocato Vincenzo Ragazzi), la Federazione nazionale della stampa (avvocato Roberto Sisto), Ordine nazionale dei giornalisti (avvocato Vincenzo Ragazzi), l’Ordine regionale dei giornalisti (avvocati Nino Caleca e Marcello Montalbano). Nell’udienza dell’11 giugno scorso, davanti a numerosi cittadini e associazioni venuti a dare manforte al giornalista, e’ stato sentito Paolo Borrometi che ha ricostruito le minacce e gli articoli scritti sulla mafia siracusana. Una testimonianza di oltre un’ora; alla fine dell’udienza il cronista ha detto che “la mafia non ha alcun interesse che i cittadini siano informati. Essere informati significa dare alla collettivita’ la possibilita’ di scegliere da che parte stare. E’ questo il lavoro che i giornalisti sono tenuti a fare: dare notizie”. Per Borrometi e’ il quindicesimo processo in cui e’ parte offesa fra Ragusa e Siracusa, per le minacce di morte di cinque clan diversi. Nel maggio del 2017 e’ stato condannato dal tribunale di Ragusa Giambattista Ventura, considerato il reggente del clan Carbonaro-Dominante di Vittoria, che ha piu’ volte minacciato il giornalista. In un altro processo, sempre a Ragusa, e’ stato condannato Gianni Giacchi. Il 10 aprile scorso la polizia di Pachino, su delega della Dda di Catania, ha scoperto l’organizzazione da parte del clan Giuliano di un attentato contro il giornalista che doveva essere compiuto con un’autobomba.