Queste particolari processioni sono avvistabili normalmente due volte la settimana, ma nella fase finale dell’anno scolastico sono quasi giornaliere per prepararsi ai concorsi e ai saggi. Già da qualche tempo la scuola secondaria di primo grado “Giuseppe Vasi” ha istituito i corsi ad indirizzo musicale per chitarra, flauto traverso, pianoforte e violino e in pochi anni quella che sembrava una scommessa a perdere è diventata una realtà solida a cui tanti alunni e famiglie ambiscono.
Facciamo un passo indietro, i corsi a indirizzo musicale sono stati attivati con decreto ministeriale del 6 agosto 1999, alla Sicilia sono serviti dieci anni per far iniziare i primi corsi, a Corleone l’indirizzo musicale è iniziato nell’anno scolastico 2013-14, pochi anni in effetti, ma sembrano passati secoli per come si è evoluta la vicenda, in particolare dal 2015, quando la scuola Vasi ha iniziato i corsi musicali preaccademici in collaborazione col conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo.
A Corleone si è sempre masticato di musica, infatti era ed è presente un’importante banda musicale denominata “Pietro Cipolla”, nome del primo direttore, dal 1896 al 1898, e anche compositore, famosa la marcia chiamata “14”, di questo corpo bandistico si hanno notizie ancora più antiche, si narra che accolse persino il leggendario ingresso di Garibaldi a Corleone; oltre a questa antica e prestigiosa realtà poco altro di strutturato e durevole.
Torniamo all’attualità. Scommessa a perdere dicevo prima, in effetti proporre l’ampliamento dell’offerta scolastica puntando sulla pratica di alcuni strumenti musicali, poteva sembrare un azzardo in un territorio particolarmente deprivato da un punto di vista culturale in genere e musicale in particolare; invece abbiamo sempre sbagliato il punto di vista, il territorio rimane deprivato perché sono mancate le spinte e le occasioni per uscire dal tunnel culturale, prova ne sia che fin dal primo anno, e sempre di più negli anni a seguire, i docenti di strumento sono stati costretti a fare le audizioni preliminari per potere scremare il gran numero di alunni che desiderava iscriversi ai corsi di strumento, una specie di talent school.
In pochi anni dall’istituzione dell’indirizzo musicale la scuola si è distinta sia avendo scovato vari ragazzini talentuosi, molti dei quali hanno proseguito gli studi musicali nella preaccademia, sia con l’orchestra che ha fatto man bassa di primi premi assoluti in tutti i concorsi musicali a cui ha partecipato, al concorso musicale “Rahal” di Racalmuto nell’edizione 2016 e 2017, al primo concorso nazionale per scuole ad indirizzo musicale di Bivona 2018, alla rassegna musicale “beato Pino Puglisi” di Palermo ed. 2018 (2° posto).
Certo un decreto ministeriale che introduce una novità in campo scolastico da solo non può spiegare il perché di questo il successo, che si fonda sull’impegno costante, sul senso del dovere, sulla volonta di superare dei rigidi stereotipi di un gruppo d’insegnanti fortemente motivati ed appassionati, a questo punto mi permetto di fare dei nomi: Alberto Di Rosa, professore di chitarra, Giovanni Di Gregorio, professore di violino, Irene Imperiale, professoressa di Pianoforte e Maurizio Riina , professore di flauto traverso.
L’indirizzo musicale prevede un tempo scuola maggiore rispetto a quello normale, in parole povere i ragazzi devono stare di più a scuola, questa è già una notizia in un territorio ad alto tasso di dispersione scolastica che non conosce il tempo scuola prolungato (36 ore), praticamente la norma in tutto il nord Italia; il tempo aggiuntivo è diviso tra una lezione individuale in cui l’insegnante impartisce le nozioni di base per l’avviamento alla pratica dello strumento e una lezione d’insieme in cui tutti gli alunni dei vari indirizzi musicali vengono riuniti in assetto orchestrale.
L’orchestra indubbiamente rappresenta l’apice e il coronamento di tutto il lavoro dell’indirizzo musicale della scuola, in orchestra l’alunno/musicista impara ad ascoltare, in orchestra l’alunno/musicista impara a donare, in orchestra l’alunno/musicista impara a non prevaricare, insomma l’esperienza suggerisce che in ambito scolastico per far crescere bene i ragazzi funziona meglio una chitarra o un violino rispetto a tanti fumosi e dispendiosi progetti sulla legalità.