80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Chi ha voluto la morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone? E perché?

0 0

“Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia. Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno”. Il 19 luglio del 1992, alle ore 16:58, una Fiat 126 imbottita di esplosivo viene fatta esplodere, tramite telecomando a distanza, in Via Mariano D’Amelio 21. Nell’attentato persero la vita il magistrato Paolo Borsellino, gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico agente sopravvissuto all’attentato è Antonio Vullo, rimasto nell’auto di guida perché stava facendo manovra e si trovava alla testa del corteo.  Sono trascorsi ventisei anni da quel terribile giorno: nessun palermitano ha dimenticato l’incessante rumore delle sirene che rimbombavano dal centro alle periferie; macchine bruciate, vetri frantumati a causa della violenta deflagrazione e un’enorme nube nera che si alzava in cielo per avvolgere Palermo di detriti e dolore.

Un’estate interrotta bruscamente dalle lacrime amare per una speranza interrotta, perduta. “La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità” diceva Paolo Borsellino. Da ventisei anni, però, sembra che la verità su quanto accaduto in Via D’Amelio e Capaci, sia mera utopia. Inchieste, sentenza, hanno certamente portato alla luce una verità processuale, lasciando però grosse zone d’ombra che attendono una risposta da tanti, troppi anni. I figli di Borsellino, oggi, chiedono verità e giustizia in merito a quanto realmente accaduto quel pomeriggio di luglio 92. Con parole incisive sollecitano le istituzioni a far chiarezza sui veri responsabili di quello che viene definito il più grande depistaggio della storia d’Italia. Ancora oggi ci si chiede: chi ha voluto la morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone? Perché?


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.