Aprite i porti a chi salva vite, 25 mila firme consegnate al ministro Toninelli

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La consegna è avvenuta mentre era in corso il blitz di Restiamo Umani. “Qui ci sono le firme di tanti cittadini e cittadine indignate che chiedono a Toninelli di riprendersi la piena responsabilità della gestione dei porti, senza farsi guidare dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, anche alla luce dell’aumento delle morti in mare”

ROMA – Un plico di fogli contenenti le 25 mila firme della petizione lanciata su Progressi.org “Lasciate i porti aperti a chi salva vite in mare” è stato consegnato stamattina a Ulisse Spinnato Vega, portavoce del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. “Qui ci sono le firme di tanti cittadini e cittadine indignate che chiedono al ministro di riprendersi la piena responsabilità della gestione dei porti, senza farsi guidare dal ministro dell’Interno Matteo Salvini – sottolinea Vittorio Longhi, giornalista, che ha lanciato la petizione sulla piattaforma Progressi -.Questo anche alla luce di quello che sta accadendo nel Mediterraneo: nelle ultime settimane il numero dei morti in mare è aumentato, l’Unhcr parla di un morto ogni lette persone. Per questo abbiamo chiesto un incontro al ministro, che  venendo dal Movimento cinque stelle dovrebbe apprezzare un’iniziativa fatta dai cittadini”.

Nella petizione, Longhi si rivolge direttamente a Toninelli ricordando che come ministro delle Infrastrutture “la responsabilità di quelle vite sospese” ricade totalmente su di lui, mentre il Viminale non ha competenza al riguardo. “Il rifiuto di dare accesso ai porti a chi ha effettuato soccorsi in mare di migranti e rifugiati viola anche la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, quando le persone soccorse sono in stato di bisogno o necessitano di cure mediche urgenti – si legge -La politica del ministro Salvini non servirà a fare pressione sull’Unione europea, come ha affermato, ma a isolare l’Italia ed evitare di riformare davvero l’accordo di Dublino. In questo modo assecondiamo solamente i governi xenofobi dell’Est europeo, come quello di Viktor Orban, che finora hanno scaricato la gestione degli sbarchi sui paesi europei del Mediterraneo, primo tra tutti l’Italia”. Il portavoce, Spinnato Vega, si è impegnato a consegnare le firme nelle mani del ministro.

In un tweet il ministero dei Trasporto e delle infrastrutture sottolinea di aver ricevuto la delegazione. “Il ministero – si legge -. continua a impegnarsi per il salvataggio di vite dei migranti in un quadro di condivisione europea e di legalità internazionale”. La consegna, prevista già da giorni, è avvenuta mentre davanti l’ingresso del ministero si stava svolgendo il blitz degli attivisti della rete Restiamo Umani. I manifestanti si sono incatenati davanti all’ingresso di via Nomentana per protestare contro la politica del governo giallo verde sui salvataggi in mare dei migranti. Il blitz è tuttora in corso, gli attivisti sono decisi ad andare avanti ad oltranza. Hanno anche chiesto un incontro con Toninelli e una delegazione è stata ricevuta dal capo ufficio stampa del ministro. “L’incontro appena è stato più che deludente, le risposte che abbiamo ricevuto sono state vaghe ed elusive -, dichiarano le attiviste e gli attivisti -.Dimostrano una scarsa consapevolezza della tragedia in corso nel Mediterraneo. La protesta pacifica e nonviolenta va dunque avanti”, concludono. Gli attivisti vestono giubbotti di salvataggio e salvagenti, e hanno inoltre aperto uno striscione con scritto “Naufragi di Stato”.  (ec)

Da redattoresociale


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