A Bolzano tre giornalisti genovesi sono stati identificati dalla Guardia di finanza, convocati e trattenuti in caserma per ore per rispondere, su richiesta della Procura genovese, di alcuni articoli sui flussi finanziari della Lega.
A Padova i finanzieri perquisiscono prima la casa e poi, alla presenza del pm, la postazione di lavoro di una cronista del Mattino, indagata con il direttore e il condirettore per rivelazione di segreto d’ufficio aggravata dal favoreggiamento mafioso.
A Olbia la redazione della Nuova Sardegna, l’abitazione, l’automobile e gli effetti personali di una collega sono stati perquisiti dai Carabinieri in seguito alla pubblicazione di un articolo di cronaca giudiziaria riguardante due magistrati del tribunale di Tempio Pausania.
Sono solo gli ultimi casi di una escalation di ingerenze nel lavoro dei giornalisti che mettono a repentaglio la libertà di informazione e tradiscono un clima sempre più ostile nei confronti dell’articolo 21 della Costituzione. Una situazione che allontana sempre più l’Italia dall’Europa e ci avvicina pericolosamente a Paesi come la Turchia.
Per questo oggi, alle 13, il Consiglio nazionale della FNSI, riunito nella sede di corso Vittorio Emanuele II, 349 a Roma, darà vita a un flash mob silenzioso per protestare contro questa deriva. Il sindacato invita tutti i colleghi ad aderire seguendo gli hashtag #NoBavaglio #CoseTurche e a partecipare di persona.