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Nave Aquarius. La Spagna del socialista Sanchez le apre il porto di Valencia, ma ci vorranno giorni

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Salvini e il governo la buttano in caciara. L’Italia della solidarietà è contro di loro

Di Pino Salerno

La Spagna accoglierà la nave Aquarius nel porto di Valencia. L’annuncio è arrivato a sorpresa dopo lo scontro tra Italia e Malta sulla nave con a bordo 629 migranti, costretta a vagare nel Mediterraneo dopo il no di Matteo Salvini allo sbarco nei porti italiani. La nave Aquarius dovrebbe arrivare al porto di Valencia, sulla costa spagnola, “verso la fine della settimana” secondo Efe, che cita ‘fonti che coordinano il dispositivo’. La nave dovrebbe impiegare 4 giorni per arrivare fino alla capitale valenciana, dove le autorità regionali hanno convocato per domani una riunione preparatoria. Il governo di Valencia ha formato una commissione per gestire l’accoglienza con varie amministrazioni (sanità, educazione, uguaglianza, politiche inclusive), la Federazione dei comuni e delle province, la Università di Valencia e diverse ong umanitarie. Il tempo previsto tiene ovviamente conto della notevole distanza, 750 miglia marittime che corrispondono a circa 1400 km, dal punto in cui è posizionata ora l’Aquarius, tra Malta e le coste della Sicilia.

Le preoccupazioni dei volontari dell’Aquarius nelle parole di Alessandro Porro

“In questo momento c’è un supply vessel che si sta avvicinando alla nave con cibo e acqua. Non sappiamo ancora cosa abbiano ma è una buona notizia”, dice Alessandro Porro, membro del team di Sos Mediterranee a bordo di nave Aquarius, ribadendo che al momento l’equipaggio “non ha ancora avuto alcuna comunicazione ufficiale da Roma” su quale sia il destino dei 629 migranti a bordo. Quel che è certo, dice ancora Porro, è che “Valencia dista 700 miglia il che vuol dire che, alla nostra velocità, impiegheremo 3-4 giorni per arrivare, ci troveremmo in una situazione difficile. Inoltre, stando al diritto internazionale, Valencia non è il porto sicuro più vicino e dunque speriamo che chi ha ingaggiato il braccio di ferro possa far scendere la tensione”.

Il governo socialista spagnolo di Pedro Sanchez accoglie Aquarius “per evitare una catastrofe umanitaria”, non certo per fare una cortesia a Salvini

“È nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone”, ha affermato il premier socialista spagnolo Pedro Sanchez. Madrid ha dato istruzioni perche’ la Spagna “rispetti gli impegni internazionali in materia di crisi umanitarie” e accolga a Valencia la nave Aquarius, bloccata in mezzo al mare tra Malta e Italia con a bordo 629 migranti. L’Italia ha negato all’Aquarius l’approdo nei suoi porti, chiedendo a Malta di accoglierli ma La Valletta si è rifiutata sostenendo che il soccorso è stato coordinato da Roma e quindi non è di sua competenza. Il presidente della Comunidad Valenciana, Ximo Puig, ha sottolineato che il gesto è dettato da esclusive ragioni umanitarie e si è rammaricato che la nave sia, al momento, “abbandonata” nel Mediterraneo in un modo “profondamente ingiusto”. Tra i 629 migranti a bordo, che hanno passato la notte a 35 miglia da Italia e 27 da Malta, ci sono 123 minori non accompagnati, di cui 11 bambini, e sette donne in stato di gravidanza.

Lo sfruttamento propagandistico della disponibilità spagnola unisce vergognosamente Salvini e Di Maio, e i due vengono scavalcati dalla Meloni che chiede il blocco navale

Esulta il ministro dell’Interno Salvini, che sulla vicenda Aquarius fa una conferenza stampa dalla sede della Lega in via Bellerio a Milano, altro atto calpesta le regole istituzionali e conferisce ancora una volta alle sue parole il valore della propaganda. “Vittoria – ha detto Salvini – 629 immigrati a bordo della nave Aquarius in direzione Spagna. Primo obiettivo raggiunto. Evidentemente alzare garbatamente la voce paga, cosa che il governo italiano non faceva da tempo immemore. Abbiamo aperto un fronte di discussione a livello continentale, sicuramente non si chiude oggi la partita ma è un primo importante segnale che l’Italia non può sostenere questo peso da solo”. Ed ecco che spunta la minaccia verso le altre navi di ricerca e salvataggio delle Ong: “Poco cambia che la nave si chiami Aquarius o Sea Watch 3: vogliamo porre fine a questo traffico di esseri umani – ha aggiunto -. E dunque come abbiamo sollevato il problema per Aquarius lo faremo per tutte le altre navi”. Soddisfazione anche sul fronte del M5s. “Ringraziamo davvero la Spagna e il premier Pedro Sanchez che hanno deciso di accogliere la nave Aquarius – ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli -. È il segno di un nuovo vento di solidarietà e condivisione che spira in Europa su questa emergenza. Ci siamo insediati da pochi giorni e già la musica sta cambiando”. Almeno le parole di Salvini avevano il pregio della chiarezza brutale (anzi, selvaggia, come direbbe il professor Aldo Masullo, che sul tema ha concesso un’intervista al Fattoquotidiano), mentre Toninelli capovolge il senso dell’intervento spagnolo “esclusivamente per ragioni umanitarie” e lo piega a proprio vantaggio, come se fossimo in una sorta di Risiko dove si vince e si perde, ma sempre sulla vita di migliaia di persone. Altra posizione chiara è quella che giunge dall’estrema destra, da Giorgia Meloni, per quale la chiusura dei porti non basta, bisogna arrivare al blocco navale: “Noi presenteremo una risoluzione quando Conte verrà in Aula prima del Consiglio Ue, in cui chiederemo che vada in Ue a chiedere una missione europea per produrre un blocco navale davanti la Libia ed aprire in Africa gli hotspot prendendo solo i rifugiati e dividerli tra i vari paesi Ue. La prossima volta possiamo prendere la nave e farla attraccare ma poi sequestriamo la nave e denunciano gli equipaggi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tratta di esseri umani”.

Le reazioni: Corbyn loda Sanchez e critica aspramente il governo italiano. La Commissione europea irritata. Duro tweet di Muscat contro l’Italia

Approda anche alla Camera dei Comuni britannica la vicenda dell’Aquarius, la nave carica di migranti che la Spagna ha annunciato oggi di voler accogliere su decisione del nuovo governo socialista di Pedro Sanchez dopo il ‘no’ dell’Italia. A sollevare il tema è stato il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, che in un dibattito con la premier conservatrice Theresa May ha sfidato il governo a esprimersi al riguardo, lodando da parte sua il comportamento di Sanchez e criticando invece di fatto lo stop italiano, ma anche la politica Tory sull’immigrazione in Gran Bretagna. May, nella controreplica, ha comunque glissato sull’argomento. Anche la Commissione europea si fa sentire, attraverso Avramopoulos, irritato per le decisioni di Salvini. “Accogliamo la decisione del governo spagnolo di far sbarcare la nave Aquarius a Valencia per ragioni umanitarie. Questa è la vera solidarietà messa in pratica, sia verso queste persone disperate e vulnerabili, sia verso gli altri Stati membri”, scrive su Twitter il commissario Ue per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos. Ed è durissimo con l’Italia il premier laburista maltese Muscat che in tweet scrive: “Ringrazio la Spagna del premier Pedro Sanchez per aver deciso di accogliere l’Aquarius dopo che l’Italia ha infranto le regole internazionali e ha causato uno stallo. Malta invierà nuovi rifornimenti alla nave. Dovremo sederci e discutere su come evitare che ciò accada di nuovo. Si tratta di una questione europea”.

L’appello di decine di associazioni laiche e religiose per la riapertura dei porti, da Arci all’Anpi, dall’Azione cattolica a Legambiente e Libera

La chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius e alla Sea Watch 3, annunciata dal ministro Salvini, “è una soluzione inaccettabile”. A ribadirlo sono le associazioni Anpi, Arci, Azione cattolica italiana, Legambiente, Libera e Rete della Conoscenza che lanciano un appello ed una foto-petizione affinché vengano riaperti i porti italiani all’arrivo di vite umane che fuggono da conflitti e disperazione. “La Convenzione di Amburgo del 1979 e le altre norme internazionali sul soccorso marittimo, oltre che i fondamentali principi di solidarietà – ricordano – impongono che le persone soccorse in mare debbano essere sbarcate nel primo ‘porto sicuro’ sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. L’Italia non può voltare le spalle, ogni migrante, tra cui tante donne e bambini indifesi, è prima di tutto una persona costretta a lasciare la propria terra, a causa di guerre, fame, siccità e disastri ambientali, per cercare la sopravvivenza altrove chiedendo accoglienza e asilo. Non si faccia l’imperdonabile errore di chiudersi nei confini della propria nazione, di alzare nuovi muri di odio e paura che non fanno bene al Paese e che aumentano ancora di più le disuguaglianze. Per questo chiediamo al Governo che vengano riaperti immediatamente i porti italiani per accogliere le navi che soccorrono i migranti”.

La durissima posizione contro Salvini e il governo del presidente della Caritas, monsignor Montenegro

“Non è una vittoria dell’Italia, ma una sconfitta della politica in generale e della Ue in particolare”. Così il cardinale Francesco Montenegro, presidente della Caritas e responsabile della Cei sul tema dei migranti, commenta il caso della nave Aquarius, nato con la chiusura dei porti italiani annunciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo il rifiuto di Malta di accogliere l’imbarcazione della ong, conclusa alla fine con la disponibilità espressa dalla Spagna del nuovo capo del governo socialista Pedro Sanchez. “Questa volta, alla fine è andata bene. Ma la prossima volta? Che si fa? Si aspetta di volta in volta che un Paese si faccia generosamente avanti? Facciamo un bel sorteggio? Ma con la vita umana non si può giocare!”, esclama l’arcivescovo di Agrigento, dicendosi “davvero amareggiato” per questa vicenda. “La politica deve prendere atto che questi non sono episodi che avvengono sporadicamente; sono fatti strutturali, sono popoli che si spostano e lo fanno non per turismo ma per sfuggire a guerre, violenze, soprusi, fame, povertà, malattie, disastri climatici…”. Difficile dirlo meglio di così. Conte, Di Maio, Salvini: fatevene una ragione, l’Italia della solidarietà, del volontariato, della democrazia vi è contro, e non basteranno certo pochi voti in più alle elezioni per dare a voi la ragione su atti contrari all’umanità.

Da jobsnews


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