Dopo la dolorosa odissea della Aquarius, costretta una settimana fa a raggiungere Valencia per sbarcare 630 persone soccorse nel Mediterraneo, siamo preoccupati per una nuova paralisi negoziale tra le autorità italiane e alcuni altri governi europei che rifiutano in queste ore di assegnare un porto sicuro di sbarco alla nave Lifeline e al cargo commerciale Maersk”, dichiara Claudia Lodesani, presidente di Medici Senza Frontiere.
“Dopo terrificanti viaggi dai loro paesi di origine e in Libia, dove rifugiati e migranti subiscono sistematiche forme di violenza e sfruttamento, 339 persone soccorse in mare sono attualmente tenute in ostaggio dalle agende politiche europee. E’ tempo che i governi europei mettano al primo posto la vita delle persone, offrendo tutto il supporto necessario alle operazioni di salvataggio operate dalle navi private (di ONG o commerciali) e istituendo un meccanismo proattivo e dedicato di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale”.
“Considerato lo stallo del negoziato tra i governi sugli aspetti legali e politici, per ragioni strettamente umanitarie MSF sollecita le autorità italiane ad assegnare con urgenza un porto sicuro alle 2 navi per offrire alle persone soccorse le cure e l’assistenza di cui hanno bisogno”, conclude Claudia Lodesani.