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HBO racconta la crisi dei rifugiati

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L’emittente statunitense trasmetterà il documentario “It will be chaos” di due registi italiani che hanno raccontato la crisi dei rifugiati attraverso le storie che la compongono

“It will be chaos” è il documentario prodotto da HBO e diretto da Lorena Luciano e Filippo Piscopo, che sarà trasmesso il prossimo 20 giugno in occasione della giornata mondiale del rifugiato. «Come regista il modo di reagire alla crisi umanitaria è quello di essere etici e coraggiosi e raccontare le storie sconosciute» sottolinea Luciano, durante la presentazione a New York del documentario. Piscopo parte dall’apertura del loro lavoro, all’indomani del naufragio del 2013 fuori le coste di Lampedusa nel quale morirono 367 rifugiati, ed evidenzia: «siamo stati molto vicino la drammatica situazione e allo stesso tempo abbiamo capito che non c’era una sola persona che potesse raccontare l’immensità della crisi che stava avvenendo».

It Will Be Chaos si svolge tra l’Italia e i Balcani ed è un racconto in prima persona di ciò che i rifugiati affrontano quanto scappano dai loro paesi. Il documentario si focalizza in particolare su due storie di richiedenti asilo: da una parte Aregai, un uomo eritreo che è sopravvissuto al naufragio del 3 ottobre 2013, e dall’altra parte Wael Orfahli, un rifugiato siriano che sta cercando di raggiungere la Germania con la sua famiglia, passando attraverso la Turchia. Oggi Aregai vive in Svezia dove lavora come cuoco in un centro d’accoglienza. Ogni 3 ottobre ritorna a Lampedusa per onorare i migranti morti in mare. In Germana Wael e la sua famiglia hanno avuto asilo.

Il racconto del film è corale, persone, luoghi, centri di accoglienza e molto altro, per documentare le molteplicità dei fattori in gioco.

Quando ci si confronta con una crisi umanitaria di così larga scala, Luciano racconta come «avrei voluto aiutare le persone che vedevo soffrire, ma c’è stato un momento in cui dovevo fermarmi e ricordarmi di essere una regista, e dovevo fare il mio lavoro nel modo migliore possibile».

«Ciò che è fondamentale – conclude la regista – è mettere insieme le nostre sinergie perché insieme possiamo realizzare un immenso cambiamento».

Da cartadiroma


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