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Da Regeni a Rocchelli, da Cavatassi a Donato: impegno costante per verità e giustizia

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Un incontro dedicato ai diritti e alle campagne per verità e giustizia si è svolto ieri a Genova nell’ambito del “CheFestival2018′ promosso dall’associazione ’Musicaforpeace-Creativi della notte’.
Per la prima volta, si sono ritrovate insieme le famiglie Regeni, Cavatassi, Rocchelli, Donato per chiedere verità e giustizia per i loro cari e raccontare le loro storie.
Con loro l’avvocato Alessandra Ballerini, Luigi Manconi, il vignettista Vauro. A moderare il dibattito il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.
I presenti hanno dato vita a una serata speciale in un posto altrettanto speciale, il Festival di Music for Peace, l’unico posto al mondo dove per entrare si paga portando qualcosa da destinare alla popolazione di Gaza. Niente denaro, perché anche nella beneficenza deve esserci consapevolezza e non deve essere un pigro gesto “tanto per”.
E in un posto così speciale si trovano persone speciali: da Stefano Rebora, padre di Music for Peace ai tantissimi volontari e collaboratori e a ospiti come quelli che abbiamo avuto il piacere di ascoltare ieri.
L’avvocato Ballerini ha riunito intorno a sé alcuni dei suoi assistiti, persone che hanno subito un lutto inaspettato e crudele come i genitori di Giulio Regeni e Andrea Andy Rocchelli, o Romina Cavatassi, sorella di Denis che in una prigione thailandese sconta un reato che non ha commesso e rischia la pena di morte. E Mauro Donato, vivo e libero dopo una prigionia kafkiana in Serbia.
Sinergia è stata la parola ricorrente della serata. Rete e sinergia è ciò che dobbiamo creare noi cittadini che purtroppo, troppo spesso, dobbiamo contare solo su questo quando gli Stati prediligono alla verità e alla giustizia, ragioni commerciali e di opportunismo politico.
Essendo il tema dell’incontro i diritti umani e civili non potevano mancare le voce di Luigi Manconi, un faro in materia e di Beppe Giulietti instancabile presidente della FNSI e tra i fondatori di Articolo 21 che letteralmente consuma le sue scarpe per essere presente e “illuminare” ogni situazione in cui il diritto viene a mancare.
Un fantastico terzetto quello composto da Ballerini, Giulietti e Manconi.
Queste nuvole nere che sembrano soffocarci, pare vogliano nascondere parole importanti e fondamentali per la nostra libertà e la nostra stessa esistenza.
Ma per fortuna ci sono persone come loro che quelle parole le usano bene e le tramutano in azioni concrete mirate alla difesa, alla conservazione e all’illuminazione dei nostri diritti.
Diritti che sono indivisibili e “non funzionano per quote né per sottrazioni, ma al contrario per addizione. Di più: si moltiplicano, come per contagio. E dunque chi lotta per un “suo” diritto leso, inevitabilmente si batte per i diritti di tutti e viceversa”.
Particolarmente intenso l’intervento di Mauro Onorato che ha raccontato: io sono quello sconosciuto che potrebbe essere ciascuno di noi. A me è capitato ciò che potrebbe capitare a chiunque e sono fuori perché qualcuno si è battuto per me.
Ed è tempo che si capisca – come ha detto il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova, l’avvoocsto Alessandro Onorato – che i diritti umani non hanno né colore né ideologia. Sono di tutti. Riguardano tutti noi”.
Tutti noi dobbiamo costantemente ringraziare persone come i Regeni, i Rocchelli, i Cavatassi.
Rinunciano al loro dolore, si sobbarcano impegni con un costo emotivo altissimo cercando di dare un senso alle loro tragedie familiari così insensate e ingiuste. Tragedie che ci hanno mostrato abissi civili e umani che non conoscevamo e ci hanno fatto capire che l’umanità è questa, è una sola, ne facciamo parte a pieno titolo e non possiamo e non dobbiamo voltarci altrove. E


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