I giornalisti italiani scelgono Milano, la capitale dell’editoria, per lanciare le sfida al sistema dell’informazione e dire ‘no’ a tagli indiscriminati all’occupazione e ai redditi, ‘sì’ a nuove politiche industriali e a investimenti sulla professione. L’appuntamento, dal titolo ‘#VoceAiGiornalisti’, organizzato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in collaborazione con l’Associazione Lombarda dei Giornalisti, è per mercoledì 30 maggio a partire dalle 10 in piazza XXV aprile.
«Il mercato dell’informazione in Italia è da troppi anni in profonda difficoltà. Colpa della crisi economica – spiegano i promotori – ma anche della politica, visto che nessun governo ha messo in atto iniziative vere di rilancio e di sviluppo del settore. E responsabilità, anche, dell’immobilismo degli editori, incapaci di investire in idee nuove e nella professionalità dei giornalisti. Si è preferito tagliare, tagliare, tagliare, rottamando i colleghi, che invece hanno dimostrato di poter lavorare a tutto tondo anche nelle iniziative collaterali di informazione, sui social, nei convegni, a sostegno dei vari brand. È così che in questi anni abbiamo dovuto lottare contro licenziamenti, blocco indiscriminato del turnover, esternalizzazione, delocalizzazioni, trasferimenti e cessioni di rami d’azienda fatti per mascherare espulsioni. E abbiamo dovuto fronteggiare la precarizzazione della categoria, che andava in parallelo con la sistematica riduzione dei compensi ai freelance».
Per questi motivi i giornalisti italiani saranno di nuovo in piazza. «Useremo la nostra voce – anticipano – per chiedere alla politica e al governo di promuovere un confronto a tutti i livelli per affrontare insieme, in una logica di sistema, il problema della sopravvivenza di un settore. Che non significa solo tutela di posti di lavoro, ma anche salvaguardia di un diritto fondamentale della società libera e democratica: quello di essere informati. E chiederemo di vigilare affinché le concentrazioni eccessive non spengano la pluralità dell’informazione».
Mentre le richieste agli editori, concludono i rappresentanti dei giornalisti italiani sono di «rinnovare il contratto nazionale di lavoro giornalistico, strumento indispensabile di rilancio del sistema, un contratto bloccato dall’atteggiamento degli editori stessi, che continuano a chiedere solo tagli; e di approvare un nuovo patto sociale per una stagione in cui si riprogettino e ridefiniscano le proposte informative e si riaprano le assunzioni, le stabilizzazioni e la crescita professionale».
La manifestazione si svolgerà con due momenti ufficiali: in piazza alle 10 e con un dibattito pubblico, allo spazio Cinema Anteo, dopo le 11. Interverranno: il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso; il presidente della Federazione, Giuseppe Giulietti; il segretario aggiunto vicario Anna Del Freo; la segreteria e la giunta Fnsi, il presidente della Alg, Paolo Perucchini e tutti i presidenti delle Associazioni regionali di Stampa, oltre ai presidenti degli Enti di categoria Marina Macelloni (Inpgi), Daniele Cerrato (Casagit), Enrico Castelli (Fondo di previdenza complementare), Carlo Verna (Ordine nazionale dei giornalisti) e il coordinatore degli Enti, Giovanni Negri.
Oltre all’iniziativa del 30, la Fnsi per dare voce anche alle libertà, dire no alle minacce, alle querele temerarie e a tutto quello che imbavaglia la stampa e impedisce ai cronisti di illuminare le situazioni scomode organizza una seconda manifestazione nazionale: a Napoli il 12 giugno. Due grandi appuntamenti per accendere i riflettori sul pericolo che corre tutta la stampa libera.