Iniziative oltraggiose e eversive ovunque da Lega e 5S. Leu e Pd si mobilitano per democrazia e Costituzione
Di Pino Salerno
A meno di 24 ore dalla decisione del presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte di rimettere il mandato nelle mani di Mattarella, dando così termine alla vagheggiata composizione del governo grillo-leghista, la reazione dei due leader Di Maio e Salvini sale di tono, diventa scomposta, assume i contorni di una vera e propria sfida eversiva. I due chiamano alla mobilitazione popolare sostenendo l’accusa di tradimento nei confronti di Mattarella, i sindaci leghisti della Brianza decidono di togliere le foto del Presidente della Repubblica dai municipi, i consiglieri comunali pentastellati disertano le Aule, mentre prosegue l’ondata di vere e proprie menzogne comunicate a mezzo stampa o via social media dai pentastellati, a partire dal blog di Grillo, per alimentare sempre più rabbia in un popolo, quello grillino e leghista, che da ieri sera viene fomentato ad arte. Stanno consapevolmente rendendo l’aria pesante, in una escalation di accuse infondate, parole d’ordine, menzogne, che hanno il vago sapore dell’eversione neofascista (non è un caso che siano stati Giorgia Meloni e i militanti di Casapound i primi ad applaudire l’evocazione dell’impeachmenti per Mattarella). La democrazia è in pericolo, questa è la notizia politica del 28 maggio, ed è un ottimo segnale che le tre sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil richiamino con forza al rispetto della Costituzione e della responsabilità per il paese (ne diamo un resoconto in altra parte del giornale).
Le iniziative eversive lanciate da Salvini e Di Maio per il 2 giugno
Salvini e Di Maio provocano: manifestazioni in tutta Italia, la principale ovviamente a Roma, per protestare contro il ‘no’ di Mattarella al governo Lega-M5S. La data? Il 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica. La proposta arriva da Luigi Di Maio, che dice: “dobbiamo esserci, con la nostra bandiera italiana per dire che noi valiamo, che è il nostro voto quello che conta”. E a chi dice che bastava proporre un altro nome per l’economia al posto di Paolo Savona Matteo Salvini dice che non aveva senso perché “Non ci hanno bocciato il nome, ci hanno bocciato l’idea. Ci sono venuti a dire che non può fare il ministro dell’Economia una persona che vada in Europa a dire che le regole vanno cambiate a favore degli italiani”. E’ questo il vero motivo della caduta del governo Conte, e nessun altro (“Qualcuno dice che è tutto un complotto organizzato da me per andare al voto? Sono un genio…”). Ma sia il leader della Lega che quello del Movimento 5 Stelle rilanciano, tra video su Facebook, incontri alla Camera e ospitate quasi simultanee in tv, che da ieri sera non fa altro che aprire verognosamente ai proclami apertamente eversivi dei due e dei loro colleghi di partito: “Non ci fermeremo qui, ci hanno fermato una volta, non ci riusciranno una seconda volta, torneremo con una grande maggioranza e faremo un governo, Mattarella sì o Mattarella no” tuona Salvini. Di Maio invece pensa all’immediato, a mettersi al lavoro da subito: “Formiamo le commissioni permanenti – dice alla Camera – in parlamento abbiamo ancora la maggioranza, possiamo lavorare già da lì, partendo dall’abolizione dei vitalizi”. E nel frattempo proseguire con la richiesta di impeachment: “lo chiederemo, ne siamo convinti, ma aspettiamo qualche giorno perché c’è un’altra ragione, cioè che si sta mandando in parlamento un governo senza maggioranza, è assurdo”. Ma in caso di nuove elezioni, come al momento pronosticabile visto che Cottarelli non sembra avere i numeri per ottenere la fiducia alle Camere, Lega e Movimento 5 Stelle andranno insieme o a briglie sciolte? A decidere, a questo punto, potrebbe essere proprio Salvini, che sembra l’uomo nella maggiore posizione di forza: Silvio Berlusconi oggi è tornato a lusingarlo, spiegando che “alle prossime elezioni non immagino altra soluzione che quella di una coalizione di centrodestra unita con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, destinata sicuramente a prevalere anche per la possibilità di una mia candidatura”. Ma lo stesso Salvini ora risponde freddo, caustico, al suo compagno di coalizione dello scorso 4 marzo: “Forza Italia? Siamo fuori dai Mondiali, quindi non posso dirlo… Per quanto riguarda la politica, chiedete a Berlusconi, in queste settimana ho letto da parte di alcuni esponenti di Forza Italia commenti spiacevoli, mi hanno vomitato addosso. Ci devo pensare… Con i pentastellati abbiamo lavorato bene, ci dovrò pensare quando l’arrabbiatura sarà passata”. Quest’ultima dichiarazione fa pensare che chi abbia sospettato che quella di Salvini fosse una farsa per giungere a questo punto, probabilmente ha ragione. Era solo tattica, per fagocitare i voti di Forza Italia al più presto e alzare il prezzo contrattuale con i 5Stelle.
Un’altra bugiarda scorrettezza di Di Maio verso il Quirinale
Intanto il Quirinale è costretto ancora una volta a sbugiardare il leader dei grillini Luigi Di Maio, che oggi aveva lanciato un altro retroscena. Scrive la nota ufficiale del Quirinale che “non risponde a verità la circostanza riferita dall’onorevole Luigi Di Maio a Pomeriggio 5 che al presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell’Economia”. Insomma, Di Maio va in tv, dove ha largheggiato e dominato con la sua presenza in queste ore, e spara bugie una dietro l’altra, mettendo in difficoltà il Quirinale. Questa volta la bugia riguarda i due nome presunti che sarebbero stati fatti a Mattarella in alternativa a quello di Paolo Savona. Come si vede, il Quirinale è immediatamente intervenuto per svelare un’altra menzogna.
Liberi e Uguali e Pd a difesa e tutela della Costituzione e di Mattarella sotto attacco eversivo
Da Liberi e Uguali si lancia l’allarme: “La Costituzione è un bene comune. Lega e 5Stelle la difendono a corrente alternata, noi no. Lo abbiamo fatto il 4 dicembre 2016, lo facciamo anche adesso, lo faremo sempre. Oggi che Di Maio e Salvini ne stanno attaccando i principi fondanti, Liberi e Uguali condanna con forza, al di là di ogni valutazione politica, le dichiarazioni irresponsabili degli esponenti politici di Lega e 5 stelle. La bandiera e la festa della Repubblica sono di tutti, e non possono essere strumentalizzate da nessuno. Solidarietà al presidente Mattarella da parte di tutto il gruppo parlamentare per le minacce e le offese ignobili di queste ore”, si legge in una nota di Liberi e Uguali. Liberi e Uguali sta discutendo inoltre se votare la fiducia al governo guidato da Carlo Cottarelli e ha aggiornato la riunione dei gruppi parlamentari, che era convocata per questo pomeriggio, a domani mattina alle 10. Lo si apprende da fonti di LeU.
E il Partito democratico si mobilita a difesa di Mattarella e della Costituzione: “Il Pd si mobilita a difesa della Costituzione, del Presidente della Repubblica e delle Istituzioni e lo fa promuovendo in particolare domani in tante piazze italiane iniziative aperte a tutte le realta’ democratiche, presidi e manifestazioni. Venerdi’ 1 Giugno alle 17,00 sarà la volta di due grandi manifestazioni a Roma e a Milano”, annuncia il reggente del Pd Maurizio Martina.
La Frankfurter Allgemeine Zeitung: “Salvini usa la Germania come arma elettorale”
Il leader della Lega, Matteo Salvini, sta usando la Germania come “arma” elettorale per vincere le prossime elezioni. Lo sostiene oggi la Frankfurter Allgemeine Zeitung in un commento. Anche il fallimento dei tentativi di formare un governo viene messo sul conto della Germania da Salvini, secondo Faz. “Ogni segnale di allarme che proviene dalla Germania gli fa gioco, perché può interpretare il ruolo del difensore della nazione italiana umiliata dai teutoni saputelli”, si legge nel commento del quotidiano di Francoforte. “La crisi dei rapporti tra Italia e Germania è per Salvini la migliore arma elettorale”, conclude l’articolo.