40 anni dopo. Peppino Impastato ha insegnato a diverse generazioni l’importanza di non arrendersi, qualsiasi lavoro si faccia, qualsiasi sia l’impegno quotidiano. Peppino era un giornalista, ma soprattutto un cittadino libero, ribelle (nel senso più bello del termine) e precursore. Impastato aveva capito più di ogni altro nel suo tempo l’importanza della comunicazione e la necessità di informare i concittadini della violenza delle mafie.
Di Peppino si ricorda sempre la frase “mafia montagna di merda”, ma è l’esortazione del “Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!!!…” a far comprendere la sua visione del mondo, oltre che della Sicilia.
È per questa ragione che, come Articolo21, abbiamo deciso di ricordare Peppino Impastato a Milano perché le mafie oggi continuano ad esercitare il controllo militare ed economico al sud, ma investono sempre più al centro nord.
Ricordare Peppino, oggi, vuol dire incoraggiare nuove generazioni di giornalisti liberi, di cittadini liberi.