Ci siamo. Martedì prossimo un giudice si pronuncerà sulla denuncia che feci il 23 maggio del 2013 contro Armando Spada.
Mi minacciò di morte e mi tenne chiusa in una stanza perché ero andata a indagare su come avesse ottenuto il lido Orsa Maggiore. La mia inchiesta sul malaffare a Ostia, quella che mi ha fatto perdere la libertà. Dopo 1762 giorni saprò come giudicherà tutto questo un magistrato.Nel caso in cui dovessero condannarlo il risarcimento che il mio legale chiederà, sarà devoluto a sostegno dei giornalisti precari minacciati che non hanno possibilità economiche di difendersi. Non voglio un euro per me da quella gente.
Se Armando Spada dovesse invece essere assolto, vi prego, non vi arrabbiate e non perdete fiducia nella giustizia. Siamo riusciti a portare avanti una battaglia importante. Ed è quello che conta rispetto a noi stessi, ai nostri principi, alla voglia che abbiamo di non abbassare la testa. Noi non l’abbiamo chinata. E, come scrivo nel mio libro: “Chi sta dalla parte giusta non perde mai. Perché sulla bilancia alla sera ci si sale da soli, con la propria coscienza, ed è a lei che si risponde”.
Il 15 maggio però pensatemi forte. Ma forte eh.
#amanodisarmata