Nel programma di viaggi di esplorazione non poteva mancare la figura del grande naturalista inglese. Accompagnato dal suo libro “L’origine della specie” che conservo gelosamente sul mio comodino ancora oggi.
Mi misi in viaggio agli inizi del 2000 per conoscere i luoghi che determinarono la svolta evoluzionistica durante il suo percorso intorno al mondo, dal 1831 al 1836 a bordo della nave Beagle. Scelsi la parte più interessante e cioè quella in Sud America, lungo un itinerario che già conoscevo, per documentare altri esploratori come Amerigo Vespucci, Pigafetta, Giacomo Bove. Andai prima nelle Isole Azzorre, proseguii poi per Brasile, a Salvador de Baia. La navigazione del brigantino Beagle non fu facile, Darwin soffriva il mare, la sera tutto l’equipaggio leggeva dei versi della Bibbia, a quel tempo rito quasi obbligatorio. Lo scopo del viaggio era quello di aggiornare le carte nautiche inglesi, Darwin si sarebbe occupato di biologia e raccolta di materiale scientifico. Dopo aver lasciato il porto di Rio de Janeiro approdai a Montevideo, attuale capitale dell’Uruguay. Darwin, 22enne, qui per la prima volta scese a terra. Dell’equipaggio di 64 uomini, c’erano tre nativi fueghini, e un missionario ventenne. Il comandante Inglese Fitz Roy era vice ammiraglio, esperto dei mari del Sud, qui ho seguito l’itinerario di Darwin lungo il fiume Uraguay, a cavallo e a piedi nell’immensa Pampa. Qui Darwin raccolse insetti, rettili, uccelli, mammiferi, animali selvatici, e anche di allevamento, pesci di fiume e di mare. Osservava le abitudini l’organizzazione famigliare, li descriveva, li identificava, li confrontava con specie simili viste in regioni vicine, ne studiava la distribuzione geografica, poi sistemava quello che aveva raccolto e li conservava nelle casse, preparate per i suoi studi al ritorno. Altrettanto faceva con la flora e vegetazione.
Dopo aver esplorato la Patagonia argentina, la Terra del Fuoco cilena, Darwin naviga il Pacifico, giunto in Perù nel porto di Lima, compie una deviazione verso l’arcipelago delle Galapagos. Le isole chiave del suo viaggio. Quando io giunsi a Guayquil in Equador, ricordo che c’èra molto vento, aspettai tre giorni prima di poter volare per questo verso le isole Galapagos; finalmente poi atterrai nell’isola di Baltra. L’arcipelago è formato da 13 isole maggiori e da una quarantina di isolotti. Di origini vulcaniche, vi sono 2000 crateri, 20 dei quali si possono considerare come vulcani primari. Conta una popolazione 20000 di abitanti, di nazionalità equatore, risiedono per lo più all’isola di San Cristóbal, dov’è il capoluogo, e a Isabela (la più grande dell’arcipelago). La fauna di queste isole è isolata dal mondo, il clima equatoriale costante, le iguane, tartarughe e uccelli rappresentano interesse straordinario, hanno offerto notevoli argomenti decisivi nello studio dell’evoluzione delle specie. Charles. Darwin nel 1835 studiò meticolosamente uccelli, mammiferi e dei rettili endemici, in particolare pinguini, pellicani, cormorani, fringuelli di Darwin, leoni marini e tartarughe, da cui l’arcipelago prese il nome Galapagos. In passato le isole furono destinate soprattutto a colonia penale, nel 1964 nell’isola di Santa Cruz fu fondata una stazione biologica internazionale, dal 1978 le isole sono entrate nella lista dei beni naturali patrimonio universale.
Quando nel 1835 il giovane Darwin vide e studiò l’ambiente, subito non si rese conto che quel posto fosse una svolta nella teoria dell’evoluzione, lo capi gradatamente con il passare degli anni, nella sua casa di Londra, allora c’era il rischio di non poter dire la verità scientifica che poteva mettere in crisi alcuni passi della Bibbia e il Creazionismo. Mi ero preparato a questo viaggio leggendo i resoconti scritti nel libro ‘L’origine della specie’, un libro ancora guida nei labirinti scientifici, sociali, dei rapporti con le altre specie, soprattutto quella umana. Alle Galapagos mi resi conto che se non si vedono e si sentono certe cose nell’habitat giusto si rischia di non capire sfumature essenziali e semplici. Quando Darwin studiò le differenze tra le coppie di fringuelli che abitavano quelle isole, una vicine all’altra ma differenti per l’adattamento; infatti i fringuelli si differenziano per la curvatura del becco, dovuta alla diversità di beccare per prendere il cibo disponibile. Nei campioni di animali e vegetali da lui riportati osservò somiglianze tra i fossili e le forme viventi di una stessa area, in particolare per ciò che riguardava le tartarughe e gli uccelli. Inoltre notò che in ogni popolazione ci sono delle differenze tra i vari organismi, che alcune di esse sono ereditabili e consentono agli individui portatori di generare più discendenti di altri. Sostenne che variazioni favorevoli ereditarie in una popolazione tendono a diventare sempre più frequenti da una generazione all’altra, secondo un processo da lui denominato selezione naturale. Mettendo assieme le sue rigorose osservazioni, egli arrivò alla conclusione che tutti gli esseri viventi, uomo compreso, sono sottoposti, nel succedersi delle generazioni, a lenti ma continui cambiamenti, chiamati evoluzione. Questa teoria forniva una spiegazione di una graduale trasformazione delle specie. La conferma scientifica della validità della sua teoria evoluzionistica si ebbe agli inizi del 20° secolo con la nascita della genetica. L’opera scritta fu accolta grande interesse dalla comunità scientifica, ma la sua teoria suscitò anche scandalo e forti avversioni, perché le idee esposte erano troppo diverse da quelle della cultura prevalente a quel tempo, largamente influenzate dalla religione che, in base al dettato biblico, sosteneva il creazionismo, teoria secondo cui le specie viventi sono state create così come sono e l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. Ma il dibattito resta ancora aperto tra scienza e fede.
I cervelli delle coppie sono connessi… l’amore per i volatili parte dal cervello, in particolare per i fringuelli. I sistemi celebrali delle coppie creano legami indissolubili. Con i loro canti, si scambiano basse frequenze che le neuroscenze ci aiuteranno capire, frequenze che portano a una sintonia celebrale, quasi perfetta e al compagno unico per la vita.
Il mio bilancio di un viaggio sulle orme di Darwin, ha influito molto nel modo di esistere. Un esempio di amor perfetto esistente su sperdute isole del Pacifico, anche se da noi irraggiungible. Lasciando tempo e spazio al voler bene globale è perenne e la consapevolezza che tutti gli esseri viventi hanno in comune la lotta quotidiana alla sopravvivenza fisica e intellertuale. Darwin al suo ritorno sposò la moglie Emma da cui ebbe 10 figli. Morì a 73 anni nel 1882 sazio di giorni.