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End of Justice: thriller irrinunciabile

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Una critica efferata all’attuale organizzazione del sistema giudiziario americano, dove tutti gli attori sembrano essere impegnati, per un motivo o per l’altro, per intascare soldi o fare carriera, ad evitare che la maggior parte dei procedimenti arrivi a processo. Una giustizia a la carte, insomma!

Roman è un avvocato fuori dal comune. Penalista a Los Angeles, lavora in tandem con un collega, mantenendosi lontano dalla ribalta, chiuso in uno studio legale, studiando i vari casi che si prospettano e fornendo al collega dettagliate memorie difensive. Un personaggio eccentrico, che gira per la città di Los Angeles, ora a piedi ora con i mezzi pubblici, con il suo incedere lento, quasi goffo, accompagnato, immancabilmente, dalla sua musica anni 80, proveniente dalle cuffie di un IPod, e da un borsa contenente gli atti di una futuribile “class action”, studiata per più di vent’anni, avente come unico scopo la riforma del sistema giudiziario americano, in senso più democratico ed attento ai diritti civili. Insomma, un avvocato (quasi) fuori dalla realtà, venuto da chissà dove.

Ma tutto il suo mondo si arresta quando lo storico collega di studio muore d’improvviso.

Le improvvise difficoltà economiche, dovute alla chiusura delle attività dello Studio in cui ha lavorato per trent’anni, lo inducono ad accettare l’offerta di George Pierce (un Colin Farrell in splendida forma), chiamato dalla famiglia del defunto a liquidare le attività dello Studio e titolare egli stesso di uno degli studi più in vista della città, ancorché i suoi ideali lo porterebbero a combattere per i diritti civili delle minoranze al fianco di Maya (Carmen Ejogo).

Ma le perduranti difficoltà lo porteranno a contravvenire alla propria deontologia e rinnegare le ferree convenzioni verso una giustizia “giusta”. Ma, dopo il momentaneo smarrimento, Roman ritrova la propria consapevolezza ideale andando incontro al proprio tragico destino.

End of Justice: Nessuno è innocente, diretto da Dan Gilroy, in uscita il 31 maggio con Warner Bros è un thriller avvincente e irrinunciabile di cui si caldeggia la visione anche per l’interpretazione da Oscar (statuetta purtroppo mancata) di Denzel Washington, che è anche produttore del film.


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