«Emergono fatti inquietanti dalle indagini che hanno portato agli arresti domiciliari l’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante. Secondo il gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, Montante ”voleva acquisire informazioni su persone che erano entrate in rotta di collisione con lui e col sistema confindustriale che rappresenta in relazione alle più svariate vicende” e fra questi ci sono anche giornalisti, come Giampiero Casagni e Attilio Bolzoni. In uno dei fogli ritrovati, nei confronti di Bolzoni viene scagliata da un anonimo l’accusa paradossale di essere “affiliato alla mafia”. Un chiaro tentativo di infangare il collega e di intimidirlo». Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
«Qualsiasi tentativo di condizionare il lavoro dei giornalisti – proseguono – va respinto. Qualunque forma di dossieraggio che possa portare a limitare la libertà di un cronista è inaccettabile. Per questa ragione la FNSI chiede che siano resi pubblici gli atti dell’inchiesta per far emergere responsabilità e chiarire ruoli e posizioni a tutti i livelli».