Accade, e non solo sulla Croisette, che nelle sezioni parallele siano gli esordienti a emozionare e sorprendere, magari più dei maestri delle competizioni ufficiali. E’ accaduto con “Girl”, del ventiseienne fiammingo Lukas Dhont che concorre in “Un certain regard” – l’interprete è Victor Polster, adolescente molto bravo al suo debutto – opera prima che parla dei tormenti di un transgender. La stampa internazionale l’ha salutata con un’ovazione e “Le Figaro” si è spinto a definirla la vera sorpresa di Cannes.
E’ una pellicola lineare, coinvolgente, fluida. Racconta la storia di Lara, ragazza imprigionata in un corpo maschile che sogna di diventare un’ etoile della danza e vorrebbe farsi operare per cambiare sesso. Vive con il padre e si occupa del fratellino che ha sei anni. Nonostante il sostegno del genitore che l’accompagna alle visite mediche per valutare un’eventuale operazione, Lara soffre perché il momento viene sempre rimandato dai medici. La sua condizione le complica i rapporti con le altre donne e, ovviamente, con gli uomini. Il non poter esprimere le reali pulsioni, la propria natura, crea un conflitto estenuante. La lotta con il suo corpo, il bisogno di trasformarlo perché si adegui alla vera identità sessuale, è fonte di una perdita di energie, le fa stillare sangue come la danza acrobatica.
Lukas Dhont e Victor Polster sono bravissimi nel farci entrare nella mente del personaggio, muovono verso di lui un’empatia tale da rendere questo film il migliore ambasciatore dei diritti di gay, lesbiche e transessuali. Lukas Dhont, non a caso, si è ispirato a una storia vera e, sia lui sia Victor Polster, hanno lavorato con l’aiuto dell’autentica transgender che, come Lara, studiava danza classica: un’arte che costa, nei fatti, molto talento e sacrificio.
Uscita 10 ottobre 2018 (1h 45min)
Di Lukas Dhont
Con Victor Polster, Arieh Worthalter, Valentijn Dhaenens
Genere Drammatico
Nazionalità Belgio