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#Astral: 105 persone recuperate da un gommone sgonfio alla deriva. Fcei: “Salvare vite ed essere solidali verso chi fugge da guerre e miseria non può essere un crimine”

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Oggi la nave Astral, mezzo operativo della ONG spagnola Proactiva, ha salvato 105 persone: uomini, donne e bambini che si trovavano su un gommone sgonfio alla deriva. Alle 5 del mattino la centrale operativa della Guardia costiera italiana (IMRCC) ha segnalato e diramato la richiesta di soccorso a tutte le imbarcazioni presenti in zona. L’Astral, che si trovava a dieci miglia di distanza, ha raggiunto e soccorso le persone in pericolo di vita, mettendole al sicuro a bordo. I recuperati sono di diverse nazionalità fra cui Bangladesh, Egitto, Eritrea, Ghana, Libia, Marocco, Nigeria, Pakistan e Sudan. Nella precedente missione della ONG Proactiva, sostenuta anche dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), erano state tratte in salvo 204 persone con il rimorchiatore Open Arms.

La FCEI, con il suo Programma rifugiati e migranti Mediterranean Hope (MH) partecipa a questa missione con un proprio operatore, imbarcato sulla nave nel ruolo di cuoco di bordo. “Continuano i salvataggi nel Mediterraneo – ha dichiarato il presidente FCEI, pastore Luca Maria Negro –. Ringraziando chi oggi è impegnato nei soccorsi ribadiamo ancora una volta che salvare vite ed essere solidali verso chi fugge da guerre e miseria non può essere un crimine”.

A bordo della Astral, con il comandante Riccardo Gatti e l’equipaggio, anche il parlamentare Riccardo Magi, che con un tweet fa sapere: “Dopo attimi di tensione con la Guardia costiera libica, abbiamo portato in salvo 105 persone sull’Astral di @openarms_fund. Non sappiamo cosa sarebbe stato del loro gommone sgonfio, se non fossimo stati nelle vicinanze: salvare la vita umana in pericolo è un imperativo basilare”. La FCEI è, insieme ai radicali, promotrice in Italia dell’iniziativa dei cittadini europei (ICE) Welcoming Europe – per un’Europa che accoglie che, tra le altre cose, chiede l’abolizione a livello dell’Unione europea del reato di soccorso. È possibile firmare la petizione andando sul sito della campagna.


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