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Siani, non intitolare a giornalista ucciso dalla camorra spazio scuola Battipaglia scelta che lascia basiti e fa indignare

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Il comune di Battipaglia, in provincia si Salerno, ha rifiutato di intitolare un padiglione di una scuola a Giancarlo Siani, e ha stilato un verbale con parere sfavorevole alla richiesta inoltrata dal corpo docenti dell’istituto comprensivo “Fiorentino”. Una scelta che  lascia a dir poco basiti e fa indignare.
Per abbattere le mafie “Ci vogliono ancora tanti 100 passi” ha scritto sui social Paolo Siani, fratello di Giancarlo, citando la conclusione negativa della pratica vagliata dalla commissione comunale per la toponomastica. Quel no fa tristemente percepire che la strada da percorrere sia ancora lunga, e fa indignare. “Sarà Il caso che a Battipaglia chiedano scusa e che intitolino la scuola a Giancarlo Siani” afferma il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti che con altri rappresentanti di categoria solo pochi giorni fa, a Napoli, il 25 aprile, ha partecipato a un presidio per la libertà di stampa promosso da Ordine e Sindacato dei giornalisti davanti alla Mehari, la macchina a bordo della quale Giancarlo Siani è stato ucciso dalla camorra nel 1985 a soli ventisei anni.
Che Giancarlo Siani per i giornalisti sia un simbolo della libertà di stampa e della lotta alla camorra per qualcuno potrebbe essere persino scontato, e non lo è; ciò che invece è straordinario è la forza e l’energia che caratterizzano il percorso di legalità fatto in Campania e oltre i confini regionali, in suo nome. La camorra ha ucciso con ferocia chi era armato solo di carta e inchiostro, ha semplicemente scritto articoli, ha fatto inchieste giornalistiche squarciando un velo nero che copriva interessi criminali e fornendo elementi di conoscenza a tutti. È accaduto più di trenta anni fa. Erano altri tempi, ma la storia di Giancarlo Siani scuote ancora le coscienze. Nelle scuole “della legalità” si parla di Giancarlo e spesso sono proprio gli studenti a volere una iniziativa per non dimenticare, per coltivare la memoria e scegliere da che parte stare, rinunciando all’indifferenza e al silenzio che piacciono alle mafie. È importante continuare su questa strada, anche in un comune di cui si sente poco parlare ma che nel 2014 è stato sciolto per collusioni criminali. La sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese ha già detto che si è trattato di un errore e di una distrazione a cui porrà rimedio. Lei ha firmato il verbale della commissione toponomastica che doveva esprimersi sulla proposta pervenuta dall’istituto comprensivo “Fiorentino”. E ora è inevitabile auspicare che la prossima riunione della commissione – annunciata dalla sindaca – non si faccia attendere molto. Perché anche la buona fede è un esercizio concreto e ha tempi stretti. Davanti a una richiesta come quella della scuola “Fiorentino” non c’è da pensare molto, ma solo da agire con celerità, acquistare la targa e inaugurare il padiglione intitolato a Giancarlo Siani.


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