Otto agricoltori schiacciati dal trattore in pochi giorni. Salvate la vita ad un agricoltore: informalo che in questo momento guidare un trattore è un pericolo mortale, il terreno è infido. Altri due agricoltori ieri 11 aprile hanno perso la vita schiacciati dal trattore che guidavano. Otto negli ultimi 4 giorni. Come non indignarsi? Ho lanciato inutilmente l’allarme alla fine di marzo. Molti sono anziani, ma tanti anche giovani. Ho chiesto ai governi che si sono succeduti di fare almeno una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. A febbraio 2014 pochi giorni dopo l’insediamento del governo Renzi ho mandato a Renzi stesso, a Martina e a Poletti una mail dove scrivevo loro che il governo sarebbe stato giudicato da quello che avrebbe fatto. Pregavo loro di fare qualcosa. Una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di mettere a disposizione fondi per la messa in sicurezza dei mezzi. Niente.
Ne sono morti nell’ultima legislatura oltre 650 in questo modo atroce e 1400 da quando ho aperto l’Osservatorio il 1° gennaio 2008. Ma l’aspetto più inquietante e più atroce è che per l’ennesima volta, la primavera scorsa hanno rinviato una legge europea del 2003 che obbligherebbe chi guida questo mezzo a sottoporsi a un esame per avere un patentino d’idoneità alla guida. L’hanno rinviata per l’ennesima volta. Come permettere che guidi un mezzo così pericoloso un 87enne, come il Morto di ieri di Cesena? Che dire? Mi fermo qui, sono solo un metalmeccanico che con lavoro volontario ha deciso dopo la tragedia della Thyssenkrupp di fare qualcosa per i lavoratori del Paese: un Osservatorio Indipendente, privo di interessi economici e politici che monitora i morti sul lavoro. Sono una formica che si batte contro il potere cieco e sordo, ma sono tenace e continuerò a denunciare queste autentiche barbarie. Le Istituzioni sono anche mie, lo Stato sono anch’io e i Governi del paese non può stare sempre dalla parte dei potenti e delle lobby. Siamo in questo momento a 180 morti complessivi sui luoghi di lavoro, ma almeno altrettanti sono morti sulle strade e in itinere. Il 1° Maggio in segno di solidarietà porta il lutto al braccio. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro