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Nicaragua, un giornalista tra le 25 vittime delle proteste contro Ortega

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Tra i 25 morti nelle proteste in Nicaragua contro la ridorma pensionistica del governo Ortega c’è anche un giornalista.
Miguel Angel Gahona stava filmando gli scontri tra dimostranti e polizia durante le proteste in Nicaragua è stato colpito da un proiettile nella città di Bluefields, sulla costa caraibica del Paese.
“Riteniamo che sia stato un cecchino a sparare”, ha detto Ileana Lacayo, collega di Gahona.
Sono almeno 25 le persone rimaste uccise e 67 ferite nelle proteste iniziate mercoledì scorso contro la riforma delle pensioni. Si tratta delle manifestazioni più violente in Nicaragua da quando Daniel Ortega è al potere, eletto presidente nel 2007. A fronte delle proteste di piazza, il governo si è detto pronto a discutere. Tuttavia secondo Ortega le proteste sarebbe sostenute da organizzazioni antigovernative estremiste degli Stati Uniti per “seminare terrore e insicurezza”.

Oggetto della contestazione è la riforma dell’Istituto nicaraguense di sicurezza sociale (Inss), la cui entrata in vigore e’ fissata per il primo luglio: la controversa riorganizzazione prevede che i lavoratori versino un contributo al sistema di sicurezza sociale del sette per cento del salario, contro l’attuale 6,25 per cento; anche per i pensionati e’ previsto l’obbligo di contribuire, con il cinque per cento delle loro mensilità. L’Inss ritiene tali misure necessarie per garantire la sostenibilita’ finanziaria per i prossimi dieci anni, pur assicurando che continuera’ a lavorare per individuare nuove soluzioni. Il governo punta a raccogliere 250 milioni di dollari, ma alcuni economisti hanno avvertito che anche le imprese saranno colpite, con conseguenti ricadute negative sull’occupazione.


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